Roma – €50 miliardi. È quanto George Papaconstantinou, ministro delle finanze della Grecia, ha intenzione di raccogliere dalla vendita di terreni e beni dello stato entro il 2015, nel tentativo di ridurre l’ingente debito pubblico che affligge la Grecia.
Nel corso di un’intervista il ministro ha detto che preferirebbe concedere i terreni in affitto per lunghi periodi, tuttavia non escludendo la possibilità di vendere piccoli appezzamenti di terra. Il 23 marzo il governo aveva annunciato che nelle prossime settimane, avrebbe fornito più dettagli sul piano di raccolta dei capitali.
Il debito pubblico del paese è il più alto dell’Unione europea come percentuale sul Pil. Vari problemi affliggono inoltre l’economia del paese: la disoccupazione ha toccato il 14,2% nell’ultimo trimestre del 2010 e il Pil dovrebbe subire una contrazione anche nel 2011, il terzo anno di fila, anche a causa delle politiche restrittive adottate sul fronte della spesa dopo l’aiuto da €110 miliardi ricevuti dall’Unione europea.
Ad ora il governo si è discostato dalla vendita di terreni, per evitare ulteriori critiche dagli elettori. Diversi sondaggi hanno rivelato che la popolazione è riluttante a vendere terreni ad investitori esteri, ed in linea con l’elettorato, il 15 febbraio il primo ministro greco, George Papandreou, aveva dichiarato che avrebbe proposto il divieto.
“Nessun investitore straniero vorrebbe prendere in affitto un terreno, per sentirsi dire cosa poter costruire e cosa non”, ha detto Miltos Kambourides, co-founder di Dolphin Capital Partners, che attualmente sta investendo in resort di lusso in Grecia. “La burocrazia rappresenta un altro problema importante, che crea delle barriere nel mercato e diminuisce la competizione. Non è sicuramente un fattore positivo per il paese”.
Detto questo Silvio Peruzzo, economista di Royal Bank of Scotland a Londra, ha affermato che “la vendita di asset è un importante elemento nello sforzo di stabilizzare il livello del debito, sebbene è improbabile che si riveli una panacea. Insomma, l’obiettivo del governo è “molto ambizioso”.
Di certo, la disperazione della Grecia nel sanare i propri conti sta portando a infrangere quello che è stato fin dall’anno scorso un tabù: ovvero il ricorso alla vendita di terra. Chissà cosa penseranno i tedeschi, i primi ad aver consigliato ai greci di raccogliere i finanziamenti vendendo addirittura le loro isole.