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La Grecia preoccupa Marchionne. Goldman taglia intanto il target Fiat

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“Come industriale ho forti preoccupazioni”. Lo ha detto l’amministratore delegato di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne, a Toronto.

Marchionne si e’ riferito agli effetti che la crisi della Grecia e del debito europeo “potranno avere sulla ripresa economica globale” e al che l’Europa resti indietro in termini di crescita”.

“Se il piano salva-euro da 110 miliardi di euro risolvera’ i problemi strutturali non e’ chiaro. I segnali sono contrastanti e non tutti danno motivo di ottimismo”, ha sottolineato.

Intanto arrivano anche notizie su Chrysler, partecipata Fiat. L’azienda vede di fatto un 2010 migliore di quanto previsto in precedenza e considera probabile la quotazione in borsa nel 2011. Secondo quanto riportato da Reuters, Marchionne ha detto ai giornalisti che ci sono ampi spazi per un’offerta di azioni da parte di Chrysler e General Motors nei prossimi 12-18 mesi.

“Penso ci sia abbastanza interesse e sono sempre rispettoso dei più grandi”, ha detto. “Se vuole andare per primo, bene. Lasciamolo andare. Ho parlato con Ed (Whitacre, AD di GM) tempo fa. Vuole la quotazione, lasciamolo andare. Noi saremo secondi”. Marchionne ha aggiunto che prevede che Chrysler riceva il via libera dal Dipartimento dei prestiti per l’energia per la produzione di auto verdi nel terzo trimestre dell’anno.

L’amministrazione Obama ha fissato l’obiettivo di avere 1 milione di auto ricaricabili sulle strade entro il 2015. Chrysler ha detto che intende introdurre sul mercato Usa una Fiat 500 elettrica nel 2012 e abbandonare il progetto di un Ram ibrido per il 2011. Per ottenere i prestiti la società deve dimostrare di essere in grado di sostenersi da sola.

“Penso che abbiamo fatto progressi significativi”, ha detto Marchionne, che la scorsa settimana era a Washington per una serie di incontri. “C’era un certo scetticismo a Washington, ma penso che ora sia dissipato”. Il 2010 sarà “un anno molto migliore” di quanto la società aveva previsto e le vendite di maggio sono andate bene.

Sul “lato americano, il mercato sta recuperando”, ha spiegato l’AD Fiat e Chrysler. “Non vedremo certo i numeri folli del 2006 e del 2007 (in termini di vendite di auto negli Usa), ma certo saremo oltre 11 milioni e probabilmente oltre i 12 milioni il prossimo anno e quelli sono buoni volumi per tentare di costruire un’attività nel settore auto”.

“Sono molto meno sereno, quando penso ai consumi in Europea”, ha aggiunto, spiegando che la crescita nel continente è in pericolo a causa delle misure di austerità per affrontare i rischi legati agli elevati debiti pubblici.

“A parte le mie preoccupazioni sul mercato europeo… la probabilità di un effetto contagio sul mercato Nord Americano è piuttosto limitato”.

Intanto oggi Fiat è stata oggetto del giudizio di Goldman Sachs, che ha abbassato il target price della società a 15 euro dai 16 euro precedentemente indicati, confermando comunque il giudizio positivo. Il titolo alle 10.40 ora italiana mette a segno un rialzo dello 0,65%.