Società

La grande bugia sulle societa’: in realta’ sono indebitate fino al collo

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In tutti gli organi di stampa, da Bloomberg al Wall Street Journal, si legge di aziende in ottima salute, che sono emerse dalla crisi finanziaria piu’ forti di prima, che hanno restituito i debiti e rinsaldato i bilanci e che ora possono contare su montagne di liquidita’, contanti che sono gia’ pronti a investire nell’economia. La stessa antifona viene decantata dagli esponenti della Federal Reserve. Ma sono tutte balle.

Per il presidente della Fed di Dallas Richard Fisher le aziende possono addirittura contare su quantita’ immense di contanti, ma sono ancora riluttanti a tornare a investire e prendere rischi. I fatti dicono tutt’altro.

Le imprese americane che non appartengono al gruppo dei finanziari, bensi’ a una qualunque altra categoria, hanno chiesto in prestito ulteriori $289 miliardi nel primo trimestre, portando il totale di debiti a $7200 miliardi, ai massimi dell’anno. Dal primo trimestre del 2007 la cifra e’ aumentata di $1100 miliardi: due volte i livelli visti a fine anni ’90.

E ricordatevi che questi sono solo i debiti dei gruppi “non finanziari” — la parte dell’economia statunitense che si presuppone sia in un migliore stato di salute. Le banche? Tutti sanno che meta’ di loro sono morti che camminano.