Economia

LA FISICA SCOPRE I SEGRETI DEL SAIO DI SAN FRANCESCO

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(9Colonne) – Firenze, 5 set – La tonaca attribuita a San Francesco di Assisi conservata nella Chiesa di S.Francesco a Cortona (Arezzo) è compatibile con la vita del Santo. Quella custodita in Santa Croce a Firenze, al contrario, è successiva alla sua morte. Le misure del carbonio 14, che permette di datare l’epoca di un reperto, dimostrano che la tonaca di Santa Croce risale a un periodo compreso tra gli ultimi anni del XIII secolo e gli ultimi del XIV. Il saio, dunque, non poteva appartenere al poverello d’Assisi morto nel 1226. Queste e altre scoperte sono state possibili grazie alle analisi condotte sulle reliquie con l’acceleratore di particelle Tandem del Laboratorio di tecniche nucleari per i beni culturali (Labec) dell’INFN di Firenze. Lo studio è stato presentato a Firenze nel corso della Conferenza internazionale sulle applicazioni degli acceleratori di particelle, ECAART (European Conference on Accelerators in Applied Research and Technology) e verrà pubblicato nel volume “L’eredità del Padre: le reliquie di San Francesco a Cortona” (che uscirà a settimane dalle Edizioni Messaggero di S.Antonio) in cui sono riportati tutti i risultati di una ricerca interdisciplinare, a carattere sia umanistico che scientifico, promossa dalla Provincia Toscana dei Frati Francescani Minori Conventuali. La ricerca è stata condotta usando il metodo del radiocarbonio, misurandolo tramite la tecnica chiamata spettrometria di massa con acceleratore, “Accelerator Mass Spectrometry” (Ams). Da ciascuna delle due tonache i ricercatori hanno prelevato tra i 5 e i 7 campioni di stoffa, di dimensione inferiore ad un centimetro quadrato e con un peso di circa 10 milligrammi ciascuno. La scelta di prelevare più campioni dello stesso saio consente di evitare possibili dubbi o ambiguità (dovuti ad esempio alla presenza di rattoppi successivi) e aumenta la validità dell’analisi. Ogni campione di lana è stato poi trattato al fine di estrarne il solo carbonio, ottenendo una piccola pastiglia di grafite del peso di 0.8 milligrammi circa. Questa è stata poi inserita nella sorgente dell’acceleratore.