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La Fiat si espande in Cina, 100 concessionari entro settembre 2012

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Milano – Apertura in lieve calo per l’azionario europeo che risente della decisione di Moody’s di tagliare a ‘junk’ il rating dell’Irlanda, alimentando i timori di un effetto contagio della crisi del debito della zona euro ad altri paesi. Anche ieri Wall Street ha chiuso in lettera (Dow Jones -0,47%, S&P500 -0,44%, Nasdaq100 -0,77%): i listini Usa hanno dapprima reagito positivamente alla presentazione delle minute dell’ultima riunione della Federal Reserve, per poi invertire la propria marcia in scia alla notizia della riduzione del rating sull’Irlanda.

Positive invece le principali piazze asiatiche (Nikkei +0,37%, Hong Kong al momento guadagna poco meno dell’1%, bene anche Shanghai) incoraggiate anche dai dati macro diffusi in Cina che allontanano i timori di un pericoloso rallentamento della crescita dell’economia del paese.

Lo scivolone dell’americana Microchip Technology (-12%), che ha tagliato le stime per il primo trimestre, contagia però i titoli nipponici del comparto con perdite rilevanti per Advantest e Tokyo Electron.

Attesi in giornata all’estero i risultati societari di ASML Holdings, Marriott International, Yum! Brands e Marks&Spencer.

EVENTI SOCIETARI

BPM (EUR1,54): gli analisti di Goldman Sachs hanno tagliato il target price da EUR2,60 a EUR2, il rating è neutral.

CIR (EUR1,68): Fininvest, holding che controlla Mediaset e Mondadori, pagherà i EUR560 mln fissati dalla Corte d’Appello come risarcimento per la vicenda del Lodo Mondadori; lo ha dichiarato l’avvocato Niccolò Ghedini.

FIAT (EUR7,105): prevede di avere 100 concessionari in Cina entro settembre 2012.

INTESA SANPAOLO (EUR1,577): gli analisti di Goldman Sachs hanno tagliato il target price da EUR2,50 a EUR2,30.

MACRO, CAMBI E COMMODITIES

Da Washington il Fmi nella notte ha sollecitato l’Italia ad attuare con decisione la manovra e segnalato che un anticipo delle misure sui tagli di spesa avrebbe un effetto positivo sul sentiment dei mercati. Il Pil 2011 è visto all’1%, sostenuto principalmente dall’export, mentre pesano debolezza della domanda e tagli della spesa.

Moody’s è intervenuta di nuovo sui rating europei, declassando al livello ‘junk’ quello dell’Irlanda con un outlook negativo. Secondo l’agenzia, il paese potrebbe aver bisogno di un secondo pacchetto di aiuti.

Per l’Italia gli occhi sono punti sullo sviluppo dei lavori sulla manovra. I tempi, con l’appoggio dell’opposizione, dovrebbero essere minimi. L’ok dal Senato è atteso già domani, quello della Camera venerdì.

Attenzione anche per l’altra parte dell’Atlantico a sua volta alle prese con il proprio bilancio e con il tetto del debito: oggi Bernanke terrà alla Camera la sua audizione semestrale su economia e politica monetaria.

In Giappone la produzione industriale è stata rivista in maggio al rialzo a 6,2% su mese dalla precedente lettura di +5,7% indicando che l’economia si sta decisamente riprendendo dopo il disastro del terremoto del marzo scorso.

Il Pil del secondo trimestre in Cina è rallentato al 9,5% su anno (contro attese di +9,4%), dal 9,7% del trimestre precedente. Gli analisti si attendono nuove strette di politica monetaria.

Sul fronte macro sono oggi in arrivo il dato aggregato sulla produzione industriale di maggio nell’Area Euro (atteso un rialzo dello 0,5%), il tasso di disoccupazione nel Regno Unito, e negli Stati Uniti i consueti dati settimanali sulle scorte Eia di greggio e di richieste di mutui, i prezzi import/export di giugno, ed in serata i dati sul debito pubblico Usa a giugno dove è previsto un deficit di USD65 mld.

Il cambio Eur/Usd quota intorno a 1,40 risentendo delle minute della Fed che indicano la possibilità di un nuovo allentamento, mentre il petrolio Wti scambia a USD97,30 al barile.

Il Bund Future tedesco è stamane a 129,10 (+0,15%).

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