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La Federal Reserve annaspa

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“I progressi delle Federal Reserve rispetto agli obiettivi del mandato di massima occupazione e stabilita’ dei prezzi restano deboli”. Sono queste le parole da poco pronunciate dal presidente della Fed, Ben Bernake, di fronte alla commissione Bilancio del Senato degli Stati Uniti.

Nel suo discorso il governatore Usa ha ricordato le previsioni di novembre del Fomc, il braccio di politica monetaria della banca centrale, in cui afferma di aspettarsi “un tasso di disoccupazione vicino all’8% tra due anni. Di questo passo, ci vorranno quattro o cinque anni per assistere a una normalizzazione del mercato del lavoro”, ha aggiunto Bernanke.

Il presidente della Fed ha detto che “la ripresa dell’economia statunitense appare insufficiente a ridurre il tasso di disoccupazione in maniera significativa”. Non mancano pero’ segnali di fiducia: “in generale”, ha riferito Bernanke, “il ritmo della ripresa economica sembra essere moderatamente piu’ forte nel corso del 2011 rispetto a quello che e’ stato nel 2010”.

Un accenno anche a chi nell’amministrazione e al Congresso si occupa di conti pubblici: “Nel breve termine, i politici competenti devono continuare a tener conto dei bassi livelli dell’attivita’ economica e della natura ancora fragile della ripresa dell’economia. Tuttavia, una parte importante del deficit nel bilancio federale appare essere strutturale piuttosto che ciclica. Per questo, il deficit restera’ elevato in modo insostenibile anche se le condizioni dell’economia tornaranno alla normalita’”. Insomma, “il governo si trova lungo un percorso fiscale insostenibile”, ha aggiunto Bernanke, “non fare niente non puo’ essere un’opzione a tempo indeterminato” e “piu’ si aspetta, maggiori saranno i rischi in futuro”.