New York – La Federal Reserve potrebbe trovarsi costretta a ritoccare i tassi di interesse al rialzo prima della fine del 2014. La peggiore cosa che si possa fare al momento e continuare ad inondare di liquidità il mercato: il rischio e’ che esploda l’inflazione. A dirlo è il Presidente della Federal Reserve di Filadelfia, Charles Plosser.
I tassi potrebbero essere rivisti già entro la fine del 2012, e non è da escludere la possibilità che presto tornino all’1%. “Ora che il tasso di disoccupazione è all’8,3% e l’inflazione ha superato il 2% e continua a crescere, non possiamo permetterci di anticipare ulteriori misure monetarie accomodanti”, ha detto Plosser. “In mancanza di shock che compromettano il processo di ripresa, sarà una necessità alzare i tassi in anticipo”.
“Il mercato del lavoro entrerà in un percorso di ripresa stabile quando il flusso dei lavoratori nel sistema economico sarà accompagnato dalla stabilità dei prezzi. È un percorso difficile. Ci saranno ancora dei momenti in cui sembrerà che stiamo compiendo due passi in avanti e uno indietro”.
Ancora 2-3 anni prima che il tasso di disoccupazione possa tornare sotto il 6%. In aggiunta, “e’ possibile anche che 6% diventi il nuovo tasso naturale di disoccupazione”.
Un QE3 non aiuterebbe considerata la natura del problema del mercato del lavoro. “Maggiore liquidità non risolverebbe il problema. Ma questo non vuol dire che è giunto il momento di ritirare questa liquidità”.