Società

La faccia tosta di Saccomanni: 2014 con “meno tasse”

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ROMA (WSI) – Le dichiarazioni arrivano proprio a poche ore dall’ennesimo studio del Centro Studi di Confindustria, che accusa l’eccessiva tassazione in Italia, la più alta in Europa. E dalla denuncia, anche della Cgia di Mestre, che parla di inasprimento del fisco, che ha colpito tutte le aziende con meno di 10 addetti che costituiscono il 95% delle imprese presenti in Italia, con una pressione fiscale record tra il 53 e il 63%.

Ma si sa, il ministro dell’economia Fabrizio Saccomanni è noto per la visione ottimistica che ha dell’Italia; e vive, sembra, anche in un altro mondo rispetto a quello che vivono milioni di italiani, ogni giorni. E così, in una intervista a La Repubblica, assicura che il 2014 sarà l’anno della svolta, con meno tasse (quando il caos sulle imposte sulle case -Iuc, mini Imu, Tares e Tari – già alimenta dubbi su una tassazione maggiore rispetto a quella della vecchia Imu cancellata).

“L’Italia è arrivata in ospedale con fratture multiple, una commozione cerebrale e un febbrone. Per ora abbiamo debellato il febbrone e la terapia sta funzionando”, dice il ministro.

“Io sono fiducioso: in questo 2014 gli italiani cominceranno a sentire concretamente che l’economia si è rimessa in moto”. Sul fronte fiscale, poi il ministro dell’Economia sottolinea, sempre più convinto: “Lo dico senza alcuna esitazione, le famiglie, i lavoratori e le imprese pagheranno meno tasse. Capisco che la gente si aspettava di più. Ma quest’anno la riduzione dell’Irpef non sarà insignificante. E nel prossimo triennio le tasse si ridurranno di ben 9 miliardi, con un calo graduale anno per anno”.

Questo, mentre il Centrostudi Confindustria rileva, facendo riferimento alle previsioni formulate dall’economista Friedrich Shneider che “la pressione fiscale effettiva che grava sui contribuenti onesti in Italia sarebbe pari al 56,2% del Pil”.

Considerando il totale delle imposte pagate dalle imprese, quantificato annualmente dalla Banca mondiale e ricordato dal Csc, per il 2012 il valore si conferma il 16esimo più elevato al mondo e pari al 65,8% degli utili. E’ il più elevato tra i più importanti paesi avanzati, seguito da Francia (64,7%) e al terzo posto, ma a distanza, dalla Spagna (58,6%).

A dispetto della visione sempre ottimistica del ministro Saccomanni, Unioncamere mette in evidenza poi in una sua analisi il balzo delle tariffe locali, in crescita +4,1%, seguite dal +3,8% delle tariffe pubbliche nazionali.

L’analisi mette in evidenza il rally dei prezzi dell’acqua potabile, +7,6%, e dei rifiuti urbani, +7%. E nel complesso tariffe nazionali e locali anche nel 2014 cresceranno, +3%, più del doppio dell’inflazione.

Ma Saccomanni ha il coraggio di essere ottimista anche sulla ripresa dell’economia italiana. Evidemente, non si rende conto che con lui le misure di austerity già pesanti inaugurate dal governo Monti hanno piegato la propensione al consumo dei cittadini.