“L’attività del Parlamento viene spesso mortificata”. Per questo il deputato Pdl, Remigio Ceroni propone di modificare l’articolo 1 della Costituzione. Che diventerebbe: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro e sulla centralità del Parlamento”. Titolare “supremo” della rappresentanza politica della volontà popolare, espressa con le elezioni. Il deputato ha presentato nei giorni scorsi una proposta di legge per spostare la centralità dell’ordinamento democratico dal ‘popolo’ al ‘Parlamento’, che ne è espressione.
“Spesso ci troviamo”, ha spiegato Ceroni, “Dopo aver approvato una legge, con il presidente della Repubblica che non la controfirma. Dobbiamo ripristinare gerarchia ed equilibrio dei poteri, in assenza del quale, si deve riportare l’ordine”. Con il Parlamento al vertice, scelto sì da popolo, ma una volta per tutte. Il deputato Pdl, infatti, non crede nei referendum, esercizio diretto della volontà popolare. “Spesso se ne è abusato. Raccogliere 500mila firme non è difficile, ma non è detto che porti effetti positivi”, ha aggiunto Ceroni, “Potremmo indire referendum su ogni legge”.
A proposito di consultazioni dirette, l’onorevole della maggioranza commenta il possibile esito del referendum del prossimo giugno. “La sovranità popolare si manifesta votando a favore, contro, o non votando”, spiega Ceroni, “Dubito che si raggiungerà il numero di votanti che possa convalidare la tornata, dopo l’emendamento approvato ieri, sul nucleare”. Uno stop con non poche ricadute, quindi, ma che non definitivo. Si tratta più di “una seria e doverosa ulteriore pausa di riflessione”. “E significa che siamo attenti agli umori della gente”, ha aggiunto Ceroni.
Umori necessari da assecondare, soprattutto in periodo di elezioni amministrative. “Quando in un Paese ci sono forze politiche rigide, la cui unica attività è strumentalizzare giornalmente tutto”, conclude il deputato, “Bisogna comunque adeguarsi e fare fronte alle necessità”.