La crisi modifica il carrello della spesa degli italiani (2)

di Redazione Wall Street Italia
25 Marzo 2010 19:08

(Teleborsa) – Coldiretti, invece, ci tiene a precisare che gli acquisti diretti di cibo e bevande dai produttori agricoli in azienda o nei mercati degli agricoltori sono in aumento. Al calo dei consumi alimentari nel dettaglio tradizionale fa da contraltare il boom delle vendite alternative con oltre centomila italiani che si garantiscono forniture alimentari con il miglior rapporto prezzo/qualità attraverso l’adozione, dalla mucca al maiale, dall’orto alla frutta fino al vino, avvalendosi anche degli strumenti informatici per entrare in contatto con aziende agricole e mercati. Sono oltre 500 i mercati degli agricoltori di Campagna Amica, i cosiddetti farmer market, aperti in tutte le regioni italiane con un aumento del 360 per cento nel 2009 mentre sono saliti a 63.600, con un aumento del 7 per cento, i frantoi, le cantine, le malghe e le cascine dove è possibile comperare direttamente, secondo il rapporto dell’Osservatorio sulla vendita diretta delle aziende agricole promosso da Coldiretti e Agri2000. Si tratta – continua la Coldiretti – di un fenomeno in controtendenza rispetto alla crisi generale perché concilia la necessità di risparmiare con quella di garantirsi la sicurezza del cibo. “Gli acquisti diretti sono una opportunità per il Paese con un aumento della concorrenza che va a beneficio delle imprese agricole e dei consumatori che possono così garantirsi una spesa sicura e di qualità al giusto prezzo”, afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che “è anche una occasione per far conoscere e divulgare i veri sapori della tradizione italiana per poterli riconoscere in tutte le altre forme di vendita senza cadere nell’inganno del falso Made in Italy. La situazione però resta critica e necessita dunque di adeguati interventi. Per Adoc occorre immediatamente tagliare i prezzi, almeno del 20% nei settori chiave. “Tagliare subito del 20% i prezzi dei prodotti alimentari, dei carburanti e delle spese di casa per ridare ossigeno alle famiglie – dichiara Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc – e all’economia, unico modo per iniziare a uscire dalla crisi che ha travolto consumi e industrie. I prezzi dei carburanti sono troppo elevati, un litro di benzina costa il 16,9% in più dello scorso anno per un rincaro di 10 euro a pieno, rappresentano un problema non solo al momento del pieno di un auto ma soprattutto per i riflessi sui costi di altri settori, come gli alimentari. E il reddito delle famiglie ne risente gravemente, divorato per più della metà dai costi di affitto o mutuo della casa, il 20% se ne va per la spesa alimentare, il 15% è risucchiato dai costi di energia, trasporti e spese domestiche. In tasca alle famiglie rimane ben poco, ai limiti della sopravvivenza. In questo modo non è possibile accedere al risparmio né affrontare spese straordinarie e improvvise. Ed è anche complicato, se non impossibile, effettuare acquisti personali, con conseguente impossibilità di un rilancio dei consumi. L’Italia e i suoi cittadini hanno un disperato bisogno di questo taglio dei prezzi per un rilancio economico e per uscire dalle secche della crisi”. A detta del Codacons non sono solo i consumatori ad essere in crisi ma ci sono anche i commercianti. Le loro vendite diminuiscono sempre più. Ma sbagliano quando, come stanno facendo ora, cercano di mantenere i profitti di prima alzando i prezzi, contribuendo in questo modo all’ulteriore riduzione delle vendite al dettaglio. Solo con consistenti sconti e promozioni, almeno pari al 20%, potrebbero far ritornare gli italiani nei loro negozi. Per conservare i profitti, cioè, devono puntare non sui prezzi ma sulle quantità vendute. Concludiamo con quanto detto da Confcommercio: “La presenza di un contesto non particolarmente favorevole al consumo si legge anche nel deterioramento, in atto da febbraio, del clima di fiducia delle famiglie condizionato dalle preoccupazioni sull’andamento del mercato del lavoro. Senza una ripresa più solida sarà molto improbabile assicurare significativi incrementi dei consumi”.