ROMA (WSI) – La lotta all’evasione “continua a essere un elemento centrale e imprescindibile nell’azione di risanamento della finanza pubblica” ma “la strategia adottata dal legislatore nel corso della passata legislatura è stata caratterizzata da andamenti ondivaghi e contraddittori”: questo il quadro tratteggiato dalla Corte dei Conti.
“POTENZIALITA’ REDDITOMETRO LIMITATE”. Nell’ultimo rapporto sulla finanza pubblica, ci si concentra in particolare su alcuni strumenti messi in campo dal legislatore. Il redditometro, ad esempio, sul quale – sostengono i magistrati contabili – “il clamore mediatico suscitato appare francamente sproporzionato alle limitate potenzialità dello strumento e alla presumibile efficacia dello stesso”. Così come è stato pensato, insomma, servirà a poco.
CON SPESOMETRO “MAGGIOR PROPENSIONE AL ‘NERO'”. Oppure, il nuovo ‘spesometro’, che potrebbe aver favorito un aumento degli acquisti in nero. La “rilevazione sistematica delle operazioni verso i consumatori finali di importo pari o superiore a 3.600 euro” potrebbe aver “indotto effetti negativi sui consumi o, peggio”, potrebbe aver “incrementato la propensione” a effettuare acquisti di beni e servizi “in nero”, è il giudizio contenuto nel rapporto. (ANSA)