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La corsa dell’oro e’ finita? Almeno tre valide ragioni per stare alla larga

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L’oro? E’ vero che nell’ultimo decennio ha battuto le principali asset class. E’ vero anche che, complice la crisi finanziaria, sono in molti a voler andare sul sicuro investendo nel metallo prezioso. Ma pur mantenendo il suo status di bene rifugio per eccellenza, non e’ piu’ tempo di puntarci sopra.

Lo hanno scritto, in una nota inviata ai suoi clienti e ripresa da Cnbc, gli esperti della societa’ di consulenza guidata dall’economista Nouriel Roubini, RGE. “Le preoccupazioni che spingono i prezzi dell’oro sono reali e non possono essere ignorate. Ma e’ tempo per gli investitori di seguire la corrente puntando sull’oro? Noi non incoraggiamo a farlo”, ha spiegato Roubini Global Economics.

Il metallo giallo ha guadagnato una media del 15.3% all’anno in termini di dollari sin dal gennaio 2001, riferisce la nota odierna aggiungendo che attrae chi teme un’alta inflazione, una persistente deflazione o una frenata finanziaria su scala globale. “Le nostre stime sul futuro non prevedono nessun evento estremo, che se si verificasse si rifletterebbe in una corsa delle quotazioni dell’oro. E considerando il fatto che questa materia prima ha gia’ corso molto, intravediamo vari rischi al ribasso”, continua il centro studi.

I tre scenari improntati al pessimismo sopra indicati, insomma, per la squadra guidata da Roubini non si verificheranno. Una corsa dei prezzi al consumo nel breve termine e’ quanto mai improbabile. A supporto di tale tesi, le iniziative della Fed per gestire al meglio l’offerta di moneta nell’economia e la mancanza di una crescita sostenuta nelle principali economie.

Al contrario, il rischio deflazione esiste e se diventasse reale, sosterrebbe i prezzi del metallo giallo. Ma il numero uno della banca centrale americana Ben Bernanke ha gia’ reso nota la sua disponibilita’ a far di tutto per impedirla.

Infine, conclude RGE, anche le probabilita’ di un collasso finanziario generalizzato non possono dirsi completamente archiviate. Pure in questo caso le quotazioni dell’oro nel breve termine punterebbero al rialzo. Ma i fattori che tengono a bada i prezzi superano quelli che li alimenterebbero.

“Ci sono tempeste finanziarie di cui sarebbe bene preoccuparsi, non solo a causa delle paure sul fronte del debito sovrano in Europa”, continua il report. “Crediamo possibile un ulteriore corsa dell’oro per un certo periodo. Ma continuiamo a consigliare di non inseguire quell’opportunita’ perche’ intravediamo all’orizzonte significativi rischi di contrazione delle quotazioni”.

Quali sono? Primo: il carry trade basato sull’oro potrebbe venir meno. Secondo: quando le banche porranno fine al quantitative easing e alzeranno il costo del denaro, la domanda di oro verra’ meno. Terzo: la comune convinzione che l’oro correra’ verra’ meno.

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Stesso discorso vale per gli Etf che hanno come sottostante il metallo giallo. “Oro e prodotti finanziari ad esso correlati hanno garantito consistenti ritorni negli ultimi anni, ma non c’e’ alcuna garanzia che cio’ continui”.