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L’Ue e l’accordo su fondo salva stati: tutti i dettagli

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SIENA – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato salgono su tutta la curva sia sul comparto governativo sia swap. In calo invece gli spread sui periferici.

Alla fine della riunione dei ministri Ue di ieri è stato annunciato un accordo sul fondo permanente Esm, che sostituirà l’Efsf a partire dal 2013. Il fondo avrà una dotazione finanziaria di 700 Mld€ che gli garantiranno una dotazione effettiva di 500 Mld€. Del totale 80 Mld€ sarà costituito da capitale versato (la metà entro luglio 2013 ed il resto nei tre anni successivi) ed i rimanenti 620 Mld€ da garanzie e capitale impegnato su richiesta.

L’Esm presterà risorse ad un tasso pari al costo di finanziamento più 200 pb sulle scadenze fino a tre anni e più 300 pb per scadenze più lunghe, ovvero un tasso inferiore a quello attualmente applicato dall’Efsf. L’Esm potrà acquistare bond sul mercato primario e non sul secondario come auspicava la Bce. Il contributo dell’Italia sarà del 17,9% del totale, contro il 27,1% della Germania e 20,3% della Francia.

Non è stato invece raggiunto alcun accordo sulle modalità di finanziamento dell’Efsf (che passerà a 440 Mld€ effettivi da 250 Mld€). Secondo Juncker, presidente dell’Eurogruppo, l’argomento sarà discusso dopo il vertice europeo del 24-25 marzo ed è probabile che l’aumento della dotazione dell’Efsf si traduca in un aumento delle garanzie.

La Finlandia, che rappresenta uno dei cinque paesi dell’area Euro con rating AAA, a tale proposito ha dichiarato che potrebbe essere molto difficile far approvare al governo un aumento delle garanzie. L’opposizione finlandese è collegata anche alla imminente scadenza elettorale del 17 aprile, in vista della quale il partito euroscettico “True Finns” sta guadagnando consensi. L’intesa raggiunta ieri dovrà ora ottenere l’approvazione dei capi di governo dell’Ue nel consiglio europeo di giovedì e venerdì prossimi.

Secondo quanto riportato da Reuters, che riferisce indiscrezioni di alcune fonti comunitarie, l’Irlanda potrebbe chiedere ulteriori finanziamenti all’Ue per sostenere il suo sistema bancario. Ieri il Belgio ha collocato tramite sindacato un nuovo bond 2017 per 5 Mld€. Intanto in Portogallo continuano le tensioni politiche. Il governo infatti non riesce a raggiungere un accordo con l’opposizione sulle nuove misure di austerità. La crisi politica potrebbe spingere il paese a chiedere aiuti internazionali.

Negli Usa l’inizio di settimana ha visto un proseguimento del rialzo dei tassi iniziato nella seduta di venerdì con i bond governativi che hanno accentuato le perdite dopo l’annuncio da parte del tesoro americano di un piano di vendite di 142 Mld$ di Mbs (titoli garantiti da mutui ipotecari) acquistati nel corso della crisi finanziaria. Secondo quanto comunicato, il Tesoro dovrebbe vendere fino a 10 Mld$ di titoli al mese realizzando un utile che si aggirerebbe tra i 15 ed i 20 Mld$. Tale notizia giunge però in una giornata in cui i dati macro hanno continuato ad evidenziare la debolezza del mercato immobiliare.

Le vendite di case esistenti sono infatti scese di quasi il 10% m/m a febbraio, evidenziando un prezzo mediano in calo del 5,2% a/a, sui livelli minimi da 9 anni. Nonostante ciò, i listini azionari hanno chiuso in forte rialzo, recuperando parte delle perdite della settimana scorsa, trainati dai forti guadagni realizzati dai settori petrolifero ed industriale. Per oggi non sono attesi dati macro di rilievo ad eccezione dell’Indice manifatturiero della Fed di Richmond.

Valute: l’euro prosegue la fase di apprezzamento contro dollaro con il cross che, rotta la resistenza in area 1,42, sembra voler puntare verso i massimi dello scorso anno a quota 1,428. Il differenziale dei tassi è ritornato ad essere nuovamente il vero “mover” del cross dopo le dichiarazioni di diversi membri Bce che confermano la possibilità di un rialzo nell’incontro del 7 aprile. Gli operatori inoltre stanno nuovamente prezzando la possibilità di tre rialzi da 25pb entro fine anno. Per oggi primo supporto a quota 1,418/1,42.

Yen stabile in prossimità dei valori di ieri vs euro e dollaro nonostante il forte rialzo della borsa giapponese (Nikkei +4,4%), innescato dall’ennesima iniezione di liquidità della BoJ. Il ministro delle finanze giapponese ha dichiarato che ulteriori interventi congiunti sui mercati potrebbero avvenire qualora fosse necessario. Verso euro la resistenza passa da 116, il supporto 112. Nuovo massimo da 17 anni dello yuan cinese vs dollaro su attesa di ulteriori rialzi dei tassi in Cina nei mesi a venire.

Materie Prime: in rialzo il greggio Wti (+1,3%) in seguito all’attacco in Libia. In calo i metalli industriali ad eccezione dell’alluminio (+0,3%). Bene i preziosi con l’argento (+2,7%) che ha registrato il maggiore rialzo all’interno dell’indice GSCI. Contrastati gli agricoli.Secondo i dati Cftc rielaborati da Bloomberg, la scorsa settimana gli speculatori hanno ridotto le scommesse rialziste sulle commodity nel loro complesso del 14%. Si tratta del maggior calo da giugno.

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