(Teleborsa) – Inizio di settimana all’insegna della forza per l’oro, che resta prossimo ai 1300 dollari l’oncia, a causa delle incertezze dei mercati e della relativa debolezza del dollaro. La fiammata del metallo ha spinto su nuovi massimi anche gli altri preziosi, come l’argento che ha toccato massimi trentennali ed il palladio, che si è spinto nuovamente verso record storici. Intanto, il pr9mo contratto sull’oro, quello di ottobre, scambia stamattina a 1297,9 dollari l’oncia, in rialzo dello 0,12% rispetto alla chiusura di venerdì, dopo aver toccato un massimo 1299,2 USD questa notte in Asia. Invece, il contratto più attivo di dicembre segna un valore di 1299,8 dollari, dopo aver toccato massimi sopra i 1300 USD ed aver toccato un massimo di tutti i tempi venerdì scorso di 1301,6 dollari. A sostenere l’ascesa dell’oro contribuisce un quadro nebuloso dell’economia globale, specie riguardo l’economia americana, da cui giungono segnali contrastanti. Fra l’altro la FED la scorsa settimana ha promesso ulteriori interventi espansivi se dovesse rendersi necessario per stimolare l’attività economica.