L’oro raggiunge nuovi massimi superando quota $327 all’oncia al fixing di Londra. A causare il rally del metallo prezioso sono diversi fattori. Esaminiamoli nel dettaglio:
Le tensioni internazionali
Alla difficile situazione in Medio Oriente, dove gli scambi di colpi mortali tra palestinesi e israliani non accennano a diminuire, si sono aggiunti i venti di una possibile guerra tra India e Pakistan. Entrambi gli Stati sono dotati di armi nucleari e le minacce reciproche stanno raggiungendo livelli preoccupanti.
In passato, in situazioni simili, l’oro aveva gia’ dimostrato la sua forza. Nel 1990, nei giorni successivi all’invasione del Kuwait da parte dell’Iraq, il metallo prezioso era balzato di oltre $40 l’oncia, fino a toccare i $400.
Il dollaro
L’oro, che e’ quotato in dollari, ha storicamente una correlazione inversa rispetto alla valuta americana. In questi giorni la sofferenza del biglietto verde ha portato il cambio contro le altre valute straniere, prima tra tutte l’euro, a nuovi massimi. Il vantaggio si e’ immediatamente trasferito sulla quotazione dell’oro, gia’ per altro impostato al rialzo.
Da questo punto di vista devono essere fatte le considerazioni del caso, valutando la sostenibilita’ dell’indebolimento del dollaro, che secondo molti analisti non dovrebbe durare ancora per molto.
L’economia
L’oro, che e’ identificato come il bene rifugio per eccellenza, tende ad essere l’investimento preferito non solo in momenti di forti tensioni internazionali ma anche in periodi di prolungata iperinflazione.
Il precedente record del metallo prezioso e’ stato stabilito nel 1980, dove entrambi gli elementi erano presenti. Dal 1976 al 1980, l’oro e’ passato da $103 l’oncia a $875. Al momento, tuttavia, mentre alcune delle tensioni internazionali potrebbero essere smorzate da iniziative come l’accordo sull’entrata della Russia nella NATO, avvenuto a Roma pochi giorni fa, l’inflazione pare non essere un pericolo.
Secondo le dichiarazioni dei membri della banca centrale Usa e della BCE, gli scenari sul fronte dei prezzi, pur mostrando un lieve surriscaldamento, sono ben lontani dal suggerire tassi di inflazione “destabilizzanti”.
Le considerazioni finali
Per continuare ad essere molto rialzisti sull’oro nei prossimi mesi e’ necessario essere piuttosto ”catastrofici” su tutto il resto dell’economia mondiale. La ripresa sembra essere tiepida. Tuttavia i dati macroeconomici pubblicati ultimamente non autorizzano previsioni cosi’ pessimistiche. Diversa potrebbe essere l’analisi degli scenari internazionali, molto piu’ difficili da prevedere.
L’oro e’ si’ il bene rifugio per eccellenza ma e’ anche un investimento molto volatile. Attenzione quindi a facili entusiasmi. Chi avesse investito nel metallo prezioso ai livelli record del 1980 avrebbe in carico un asset a prezzi attuali di circa $1.850 l’oncia, portando a casa un ribasso intorno all’83% in 23 anni, rispetto agli attuali $327 l’oncia. Un investimento di cui non rallegrarsi…
*Francesco Leone e’ analista finanziario di Wall Street Italia