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(WSI) –
Nel 2007 riprenderà la pioggia di bond governativi in Europa. E i rovesci maggiori saranno sempre garantiti dall’Italia. Secondo una simulazione di Barclays Capital, nel prossimo esercizio le emissioni lorde dei sei maggiori Paesi per debito piazzato al mercato aumenteranno di 3 miliardi di euro sull’attuale esercizio: il 2006, infatti, ha rappresentato l’anno di minimo, con 20 miliardi in meno rispetto al 2005 e oltre 40 sotto il 2004.
L’ammontare totale di bond venduti sarà di 534 miliardi di euro e l’Italia continua a giocare la parte del leone, con 175 miliardi di obbligazioni di Stato emesse, davanti a Germania (166), Francia (106,5), Spagna (38,5 miliardi), Olanda (25) e Belgio (23). Tuttavia, mentre la Spagna aumenta di ben 10 miliardi il debito ceduto al mercato, l’Italia riduce leggermente (di 2 miliardi) il volume di bond emessi. Nel contempo, il Tesoro prevede il rimborso di 149 miliardi di obbligazioni, 4 miliardi in meno sull’anno precedente. Il che significa che, in termini di emissioni nette, c’è comunque un incremento di 2 miliardi di titoli di stato italiani in circolazione (a 26 miliardi).
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In altre parole, l’Italia «grazie alla contrazione dei rimborsi e alle misure di taglio al deficit previste dalla finanziaria, può permettersi una leggera riduzione di nuove emissioni», spiega Barclays. Ma appunto, sono condizioni forti. Nel senso che la stessa banca d’affari rileva come «ci sia il rischio che, senza un’effettiva maggioranza al Senato, ci siano difficoltà ad approvare la legge finanziaria entro la fine dell’anno».
Questo non aiuterebbe il rating dell’Italia, anche perché Barclay «sospetta che le agenzie di rating già siano in allarme per una finanziaria troppo legata all’incremento delle tasse, più che a tagli strutturali». E un taglio al rating costerebbe parecchio: nel 2007, l’Italia pagherà 41 miliardi di interessi (uno in più del 2006), portando il cash flow del giochino dei bond in rosso per 15 miliardi.
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