Società

L’Italia non avra’ bisogno di essere salvata nel 2012

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New York – In un’intervista rilasciata alla trasmissione Pulse di Bloomberg, Salvatore Zecchini, docente di economia politica all’universita’ di Tor Vergata di Roma, ha parlato delle prospettive che si aprono con la fase due delle riforme del governo Monti: dopo la manovra Salva-Italia riuscira’ l’esecutivo ad alimentare crescita e investimenti? Se l’euro perdera’ valore rispetto alle principali divise concorrenti e se le liberalizzazioni avranno l’effetto sperato e’ possibile. Obiettivo minimo: crescita economica dell’1,5% l’anno.

Tuttavia, prima di asserire che le liberalizzazioni saranno sufficienti per alimentare la crescita di un paese che da dieci anni registra un incremento del Pil quasi nullo, e’ neccesario vederle in funzione. Una cosa comunque e’ certa, secondo l’ex dirigente FMI: “E’ la chance della vita per introdurre quelle riforme strutturali di cui l’Italia ha un disperato bisogno per tornare a registrare una crescita decente e riportare la fiducia nei mercati.

“Troppo spesso in passato abbiamo visto misure, con i precedenti governi, che non sono state abbastanza forti e che in altre parole non hanno cambiato le condizioni strutturali generali” italiane.

Il punto principale resta non solo l’adozione di tali misure innovative, ma la loro implementazione, in un contesto di maggiore concorrenza e produzione. L’obiettivo minimo di crescita e’ quello di +1,5% l’anno. Anche per stimolare gli investitori stranieri. “Le misure austerita’ da sole non possono certo alimentare la crescita e fare uscire l’Italia dal fosso”.

Ci sono due elementi fondamentali che cambieranno il destino dell’Italia: se l’economia mondiale cresce, “il compito italiano sara’ piu’ facile”. Inoltre “finche’ l’euro si rafforza sul dollaro, cio’ rappresentera’ un problema. Ma se la moneta unica si deprezza sulle principali concorrenti, si potrebbe arrivare a un ciclo di espansione delle esportazione e una crescita maggiore” del Pil.

L’Italia, infine, dovrebbe farcela con le proprie forze quest’anno e non avra’ bisogno di essere salvata con finanziamenti esterni, stando alle previsioni del consigliere economico del Ministro del Tesoro nel periodo 1997-1999: “La situazione e’ tale che il paese e l’area euro possono farcela anche senza alcun tipo di misura straordinaria di sostegno”.