(WSI)- Tassi di interesse: in area Euro la settimana si è conclusa con tassi di mercato in rialzo su tutta la curva (il tasso a due anni tedesco è tornato sopra l’1%) e con gli spread sui titoli periferici in calo. La notizia relativa a colloqui dell’Irlanda con l’Unione europea ha comportato una riduzione degli spread sui paesi periferici.
Venerdì si sono alternate le voci in merito alla richiesta di aiuto dell’Irlanda con annunci e smentite. In mattinata il quotidiano Irish Indipendent, che cita una fonte anonima, riporta una notizia secondo cui il paese avrebbe chiesto risorse al fondo di emergenza Ue per sostenere il sistema bancario, evitando così un salvataggio pubblico.
Secondo il quotidiano il ministro delle finanze potrebbe chiedere domani, quando è previsto una riunione a Bruxelles dei ministri delle finanze dell’area euro e dell’Ue27, se è possibile indirizzare fondi alle banche.
In Francia è stato annunciato un rimpasto di governo che porterà ad una riduzione dei membri da 37 a 30. I cambiamenti più forti si sono avuti alla difesa ed al lavoro, mentre Lagarde resta il ministro delle finanze. In Grecia, secondo le anticipazioni, il ballottaggio previsto per le elezioni regionali, avrebbe favorito il partito Pasok attualmente al governo, dando così maggiore sostegno al presidente che in caso contrario era pronto ad andare a nuove elezioni.
Ricordiamo che in settimana il Fmi e l’Ue si recheranno in Grecia per verificare i progressi del paese prima dell’erogazione di un’altra tranche da 9 Mld€. Sul fronte macro, venerdì è stato pubblicato il dato preliminare del Pil del terzo trimestre che, come nelle attese, ha registrato un rallentamento, lasciando comunque il tendenziale fermo all’1,9%.
Oggi in Italia il tesoro terrà l’operazione di concambio per il CCTeu 2017. I titoli ammissibili al concambio fanno riferimento a tre Btp e due CCT attualmente in circolazione. Negli Usa tassi di mercato in rialzo, in un contesto in cui gli operatori hanno preso profitto del rialzo delle variabili finanziarie che avevano beneficiato dell’attesa del QE2.
Non a caso il citato rialzo dei tassi si è verificato in un contesto di calo delle materie prime il cui comparto a sua volta è risultato venerdì il principale contributore negativo degli indici azionari. In un discorso tenuto questa notte, Lacker, presidente della Fed di Richmond e membro non votante sia nel 2010 sia nel 2011, ha dichiarato che a suo avviso in un futuro non lontano si assisterà ad una ripresa economica capace di autosostenersi con però un livello del tasso di disoccupazione ancora storicamente elevato.
Anche in tale contesto, ha dichiarato Lacker, occorrerebbe procedere all’adozione di una politica monetaria restrittiva. Questa settimana continuerà il piano di acquisti di Treasury da parte della Fed che nell’arco dei prossimi 5 giorni sarà pari a 25,5/34,5 Mld$. Oggi gli acquisti saranno indirizzati al comparto 2016/2017 per un importo compreso nel range 7/9Mld$. In settimana l’attenzione sarà principalmente sulle vendite al dettaglio di oggi e sull’andamento dell’inflazione (prossimo mercoledì).
Valute: dollaro in apprezzamento vs euro questa mattina ritornando sotto quota 1,37, dopo aver sfiorato quota 1,3780 lo scorso venerdì. Il focus degli operatori al momento è sulle decisioni che saranno adottate con riferimento al caso irlandese, con attenzione principalmente all’Ecofin di domani. Nel frattempo per la settimana in corso ribadiamo l’importanza del supporto collocato in area 1,3450/1,3550.
Deprezzamento dello yen vs euro e dollaro grazie al dato sulla crescita giapponese del primo trimestre risultata migliore delle attese (+3,9% annualizzato) a causa di fattori temporanei che hanno sostenuto i consumi interni. Verso dollaro il cross si colloca poco al di sotto della resistenza a 83, con il livello successivo a 84. Supporto a 81,50.
Verso euro la resistenza si colloca a 114, il supporto a 111,60. Sul fronte cinese, secondo quanto riportato dal giornale China Real Estate Business, le principali 4 banche del paese avrebbero cessato la concessione di credito al comparto immobiliare fino al prossimo anno.
Materie Prime: giornata negativa per tutte le commodity all’interno dell’indice GSCI penalizzate dall’apprezzamento del dollaro e dall’aumento dell’avversione al rischio tra gli operatori a causa della situazione irlandese e timori di aumento dei tassi in Cina a breve.
Il peggiore del giorno è stato ancora una volta lo zucchero (-11,6%), maggiore calo da 22 anni. In calo anche gli altri agricoli guidati da mais (-5,3%) e soia (-5,1%). Male anche i metalli industriali guidati da nichel (-5,5%) e zinco (-5,8%). Tra i preziosi forte calo dell’argento (-5,3%). Forte calo anche per il greggio Wti (-3,3%) tornato in prossimità degli 85$.
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