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L’Iran puo’ chiudere Stretto di Hormuz: petrolio visto a $150-200

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New York – E’ il passaggio d’acqua artificiale attraverso cui vengono trasportate l’80% delle importazioni di greggio dell’Europa. Divide l’Iran dalle penisola araba ed e’ li’ che ora rischia di scatenarsi una crisi diplomatica irreparabile tra Teheran e Stati Uniti.

Secondo gli analisti di Societe General la Repubblica Islamica avrebbe le capacita’ di chiudere lo Strettto di Hormuz “per un certo periodo di tempo”. Se cosi’ fosse Washington non tarderebbe a intervenire e garantirne la riapertura, da cui dipendono le risorse energetiche di gran parte dell’occidente.

Il presidente dello Stato Maggiore Congiunto Usa, Martin Dempsey, ha reso noto ieri ai microfoni dell’emittente CBC che “hanno investito risorse nella possibilita’ di chiudere lo Stretto per un periodo di tempo”.

Se effettivamente cio’ dovesse avvenire, tuttavia gli Stati Uniti “interverrebbo e riaprirebbero” il “gomito di mare”, secondo quanto riferito dal consulente militare numero uno di Barack Obama.

Ad acerbare ulteriormente le tensioni, intanto, la notizia secondo cui il Tribunale Rivoluzionario Iraniano avrebbe condannato a morte un cittadino americano, Amir Mirza Hekmati, “per aver cooperato con un paese ostile e per spionaggio per conto della CIA”.

Secondo l’agenzia di stampa iraniana Fars, l’accusa aveva chiesto la condanna a morte durante lo scorso dicembre, dicendo che l’uomo aveva ammesso di aver partecipato a un addestramento negli Stati Uniti e di aver riferito che l’Iran stesse preparando alcuni piani terroristici all’estero. La confessione di Hekmati sarebbe stata trasmessa anche sulla televisione di Stato dell’Iran lo scorso 18 dicembre.

Anche sul fronte della crisi nucleare la tensione non e’ destinata a placarsi. Sempre di oggi e’, infatti, la notizia che l’Iran ha inaugurato il secondo centro per l’arricchimento dell’uranio.

A gettare acqua sul fuoco di un conflitto diplomatico da Guerra Fredda ci ha pensato in ministro degli Emirati Arabi Uniti, annunciando che verra’ costruito ad ogni modo un oleodotto che evitera’ di trasportare l’oro nero via mare attraverso lo Stretto di Hormuz. Secondo la sua versione, quali che siano le mosse del governo iraniano, i rifornimenti di petrolio sarebbero dunque al riparo.