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L’ INFLAZIONE FA CADERE I PREZZI IMMOBILIARI

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di WSI.

(WSI) – In area Euro oggi sono attesi i dati preliminari di dicembre del Pmi manifatturiero e servizi. In settimana invece tra i dati più importanti è atteso l’indice Ifo tedesco che potrebbe registrare un calo sulla scia dello Zew. Negli Usa settimana densa di appuntamenti tra cui spiccano i risultati dell’asta di iniezione di liquidità coordinata anche con Bce e SNB, oltre ai dati sulla spesa delle famiglie. Inoltre sono attese le trimestrali di Goldman Sachs, Morgan Stanley e Bear Stearns.

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Tassi di Interesse: in area Euro i tassi di mercato di mercato hanno registrato un rialzo in seguito al dato sui prezzi al consumo di novembre peggiore delle attese che ha allontanato l’ipotesi di un taglio dei tassi da parte della Bce. I prezzi al consumo di novembre hanno infatti registrato un tendenziale superiore alla stima preliminare, in rialzo del 3,1%, a causa soprattutto dell’incremento del comparto dei trasporti, degli energetici ed alimentari. Lo spread sul 2-10 anni è continuato a scendere portandosi a 26 pb. Sul monetario l’Euribor 3 mesi è stato fissato a 4,941% da 4,948% del giorno precedente. Oggi è molto attesa l’asta della Bce che offrirà 10 Mld$ a 28 giorni a fronte di collateral in Euro. L’operazione è volta a sostenere gli istituti finanziari in questo periodo di crisi del credito. Sul decennale la resistenza resta a 4,33%.

Negli Usa tassi di mercato in rialzo sulla scia di timori più accentuati di spinte inflattive crescenti, dopo la pubblicazione dei dati sui prezzi al consumo di novembre segnalanti la più elevata crescita mensile degli ultimi due anni. Le pressioni derivano soprattutto dalle componenti energetica ed alimentare. Gli operatori in questo contesto tendono a rimettere in discussione lo scenario di politica monetaria in vista di una fase che in diversi analisti prefigurano come stagflattiva, ossia caratterizzata da bassa crescita ed inflazione in rialzo. Lo stesso Greenspan nel corso del fine settimana, pur escludendo la piena manifestazione di tale fenomeno, ha però richiamato l’attenzione sul fatto che potrebbero esserne percepiti i primi sintomi. Le pressioni inflattive delle due componenti citate si contrappongono invece al ridimensionamento dei prezzi immobiliari in diverse parti del mondo tra cui anche Uk, con Londra tra i principali contributori. Oggi saranno importanti i dati relativi agli acquisti di asset Usa da parte di investitori esteri, per verificare se il forte ridimensionamento degli ultimi mesi sta ancora continuando. Oggi resistenza sul decennale nel range 4,25%/4,30%.

Valute: Dollaro in forte apprezzamento vs. Euro sulla scia dei rinnovati timori di pressioni inflattive crescenti negli Usa tali da rimettere in discussione l’ipotesi di ulteriori tagli da parte della Fed. Nel breve termine risulta molto importante la tenuta del livello di 1,4465, la cui foratura in chiusura di giornata potrebbe comportare un’estensione della fase di apprezzamento fino a 1,4250. Nel corso della notte lo Yen si è apprezzato in seguito ai marcati ribassi dei listini azionari asiatici. Nel frattempo secondo il Cftc gli speculatori continuano ad avere posizioni combinate nette lunghe di Yen, in linea con le settimane precedenti. Nel corso della settimana ci sarà la decisione sui tassi della BoJ che quasi certamente si concluderà con tassi invariati. Verso Dollaro l’area 113,50 – 114,20 rappresenta il principale livello di resistenza. Verso Euro livelli di resistenza si collocano a 165,30 e 167 circa. Come ripetiamo da diverse settimane, al momento l’andamento dello Yen dipende quasi esclusivamente da quello dei listini azionari.

Materie Prime: in calo il greggio Wti sulla scia dell’apprezzamento del Dollaro. Il prezzo continua però a stazionare su livelli elevati, sopra i 90$/b. Positivi i metalli industriali con il rialzo di nichel (+3,3%), piombo (+1,2%) e rame (+0,5%). In controtendenza lo zinco (-2,2%). Deboli i metalli preziosi a causa dell’apprezzamento del Dollaro. Tra gli agricoli nuovo record del grano sopra i 10$/bushel su timori di offerta insufficiente a soddisfare la domanda. In crescita lo zucchero (+1,7%) ai massimi da 7 settimane su aspettative di un peso maggiore assegnato negli indici sulle commodity nel 2008.

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