Economia

L’industria trema: la Cina taglia ancora export di terre rare

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(Teleborsa) – Il Dragone stringe ancora sulle preziose e rare terre tanto necessarie per l’industria elettronica e di cui detiene il monopolio con il 97% della produzione mondiale. Il ministero del commercio cinese ha infatti tagliato per l’ennesima volta in sei anni l’export di queste “rare earth” , un gruppo di 17 elementi chimici derivanti da alcuni minerali il cui impiego è fondamentale nel comparto delle energie alternative (turbine eoliche), dell’elettronica (senza di loro BlackBerry e iPhone non esisterebbero), e dei missili teleguidati. Nel primo semestre del 2011 verrà autorizzato l’export di una quota pari a 14.446 tonnellate, un dato decisamente inferiore alle 22.282 tonnellate spedite della prima metà del 2010. Si tratta di una riduzione del 35%, che non è poco se si pensa che nel 2010 il taglio era stato del 40%. Il ministro cinese del Commercio Chen Deming aveva promesso che la sforbiciata non sarebbe stata di grande entità, ma se i dati del primo semestre del nuovo anno sono la premessa non c’è da ben sperare. Cosa stabilirà il colosso asiatico per quanto riguarda il secondo semestre non è dato saperlo: il ministero ha subito spiegato che la decisione sarà presa in base ad alcuni fattori al momento non prevedibili, come per esempio l’andamento dei consumi. Certamente l’organizzazione mondiale per il commercio non starà a guardare. Gli Stessi USA hanno già manifestato velatamente la loro irritazione. Gadolinio, Terbio, Olmio, neodimio, cerio, yttrio … quasi nomi simpatici, ma che potrebbero mettere in ginocchio l’industria mondiale se la Cina continuerà a chiudere i rubinetti. Più che terre rare … terre rarissime.