(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono saliti su tutta la curva, portando il tasso a due anni tedesco sopra l’1% e lo spread di curva in lieve rialzo. Si riducono le tensioni sui periferici come evidenziato dal calo dei differenziali con il decennale tedesco. Continuano le dichiarazioni dei vari membri Bce in merito alla conduzione della politica monetaria della Bce.
Mersch in un’intervista ha dichiarato che la Bce nel primo trimestre del 2011 potrebbe reintrodurre il meccanismo d’asta per le operazioni di rifinanziamento a 3 mesi, aggiungendo che il tasso di riferimento non può rimanere basso ancora per troppo tempo. Infine il capo della banca del Lussemburgo ha aggiunto che nella riunione di dicembre l’istituto potrebbe rivedere al rialzo le stime di crescita.
Stark, ha dichiarato che la Bce dovrebbe agire nel caso di cambiamento dell’outlook sui prezzi. L’agenzia di rating S&P ha migliorato l’outlook degli Uk portandolo a stabile da negativo e lasciando il rating invariato a AAA. Sul fronte emissioni oggi in Portogallo ci sarà l’asta sui titoli a 4 e 8 anni per 0,75-1,25 Mld, mentre in Italia saranno offerti titoli indicizzati all’inflazione per 0,75-1,5 Mld€.
Negli Usa tassi governativi al rialzo soprattutto sul comparto decennale. Si tratta di un’indicazione importante in quanto il tale comparto dovrebbe essere il principale beneficiario del secondo piano Fed (QE2). Eppure, dalla scorsa settimana ad oggi ha registrato un incremento di circa 30pb. Un andamento analogo si ebbe successivamente all’annuncio del QE1 a marzo 2009, quando i tassi sul T-note decennale passarono da circa il 2,65% a circa il 4% di giugno dello stesso anno.
Verosimilmente gli operatori stanno cominciando a ridimensionare le aspettative sull’esito del prossimo Fomc del 3 novembre che potrebbe sì dare il via al QE2, ma in forma graduale. Un articolo del Wsj pubblicato oggi fornisce indicazioni in tal senso. Al momento il consensus emerso da diversi sondaggi evidenzia l’aspettativa di un annuncio di un QE2 complessivo in acquisto di 500Mld$ su base semestrale.
Tale aspettativa è stata alimentata da due fattori: 1) le dichiarazioni di Dudley, presidente Fed New York, secondo cui un QE2 di 500Mld$ equivarrebbe ad un taglio dei tassi di 0,50-0,75%; 2) il fatto che la Fed nei prossimi 6 mesi dovrebbe comunque acquistare mediamente circa 30Mld$ di Treasury ogni mese come reinvestimento dei MBS in scadenza. Di conseguenza il QE2 addizionale effettivo sarebbe di soli 320Mld$.
Sul fronte macro la fiducia dei consumatori di ottobre ha registrato un recupero rispetto al mese precedente in seguito principalmente ad un rialzo della componente aspettative. Rimangono ancora storicamente bassi gli indici sulle prospettive di reddito a 6 mesi. Nel frattempo ieri Goldman Sachs ha effettuato un’emissione di un titolo a 50 anni per 1,3Mld$, al tasso di 6,125%, un importo ben al di sopra dei 250Mln$ annunciati.
Valute: dollaro in apprezzamento vs euro, confermando il rientro del picco fino a circa 1,41 registrato subito dopo l’esito del G20 dei ministri finanziari. In questi giorni è in corso una rivisitazione delle aspettative sul possibile esito del prossimo Fomc: gli operatori si stanno indirizzando verso un approccio più graduale che potrebbe comportare un riposizionamento del cross verso area 1,35 in vista del Fomc del 3 novembre, alla luce anche delle già considerevoli posizioni nette lunghe di euro degli operatori speculativi.
Nel breve il primo supporto è in area 1,37. Yen in deprezzamento verso dollaro nella giornata di ieri, con il movimento che è proseguito anche durante la notte. Il cross si trova ora in prossimità della resistenza in area 82. Tale debolezza della valuta ha spinto la borsa nipponica a chiudere in lieve rialzo dopo due giornate consecutive in ribasso. Il primo supporto si colloca oggi a quota 81 e il successivo in area 80.
Verso euro il cross è salito leggermente, continuando, però, il movimento laterale all’interno del range 111,6-113,6. Marcato deprezzamento durante la notte dello yuan verso dollaro con il cross tornato ai livelli di inizio ottobre. Ieri il Ministro del commercio ha dichiarato che l’immissione “incontrollata” di dollari nel sistema sta aumentando i rischi inflattivi nel paese.
Materie Prime: giornata positiva per le commodity. Il cotone continua la sua corsa (+3,9%), toccando un nuovo massimo storico da 140 anni. Tra gli agricoli i principali rialzi hanno interessato grano (2,7%), a causa dei timori sulla produzione negli Usa, e caffè (+0,6%). Positivi gli energetici con il greggio Wti sopra quota 82 $/b. Andamento misto per i metalli preziosi. Tra le peggiori performance lo zucchero (-1,9%).
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