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L’IDEA AMERICANA PER PROTEGGERE IL CAPITALE

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Cala la fiducia dei consumatori, le borse sembrano avere il fiato corto e gli investitori non credono piu’ ai dati macroeconomici. La domanda ormai non e’ piu’ come ottenere buone performance ma come non perdere soldi.

Dopo essersi scottati con i titoli azionari (tecnologici e non) i risparmiatori hanno imparato sulla propria pelle che anche le obbligazioni non sono esenti da rischi. Il settore dei corporate bond e quello dei Paesi emergenti sono riusciti, in alcuni casi, a competere con il disastrato Nasdaq in quanto a delusioni.

Che fare allora? In un’ottica di diversificazione degli investimenti, una possibilita’ sull’area dollaro sono le obbligazioni TIPS (Treasury Inflation Protection Securities).

I TIPS sono obbligazioni varate ed emesse dal Tesoro americano e offrono una protezione contro l’inflazione. A differenza dei normali bond a tasso variabile, i TIPS vengono rivalutati, due volte l’anno, nel capitale invece che nell’interesse. Il benchmark di riferimento e’ il CPI, l’indice dei prezzi al consumo.

Facciamo un esempio: se acquistiamo per $1.000 un TIPS che rende il 3%, due volte all’anno riceviamo $15. Se al momento della rivalutazione il CPI e’ al 2% la nostra obbligazione passa a un valore di $1.020 e il rendimento di conseguenza sara’ dato da una cedola di $15,30 distribuita due volte all’anno.

Al momento della scadenza verra’ poi rimborsato il valore piu’ alto tra prezzo d’acquisto e capitale rivalutato.

Ovviamente i TIPS offrono un rendimento inferiore rispetto alle corrispondenti obbligazioni di Stato Usa di uguale scadenza. Perche’ questo strumento sia conveniente e’ necessario che l’indice dei prezzi al consumo salga sopra un livello chiamato “break-even inflation rate”.

Di norma quindi i TIPS presentano tassi di rendimento crescenti, anche se in teoria, in caso di scenari deflattivi, gli stessi potrebbero essere decrescenti.

Ma perche’ investire in obbligazioni protette dall’inflazione? A parte la sicurezza data dall’emittente, i TIPS potrebbero rivelarsi particolarmente vantaggiosi nell’attuale scenario economico Usa. La Fed infatti sembra incline a non andare tanto per il sottile pur di evitare un pericoloso peggioramento della congiuntura macroeconomica. Davanti al pericolo di diventare il nuovo Giappone, le autorita’ monetarie Usa non abbandoneranno tanto facilmente una politica monetaria che definire espansiva e’ ormai riduttivo.

In Italia, come nel resto di Europa, questo tipo di obbligazioni sono pressoche’ sconosciute. Non esistono infatti strumenti simili al momento, e dato che l’obiettivo primario della Banca Centrale Europea e’ la stabilita’ dei prezzi, difficilmente queste obbligazioni potrebbero sovraperformare altri titoli di Stato.

Tuttavia per chi ha deciso di investire comunque una parte del proprio portafoglio sull’area dollaro e non voglia comunque correre rischi, i TIPS potrebbero essere un’idea da prendere in considerazione.

Gli investitori che fossero interessati all’acquisto di TIPS Usa, possono chiedere alla propria banca di fiducia di cercarglieli direttamente sul mercato come qualsiasi altro titolo di Stato americano. In alternativa si puo’ ricorrere ad un fondo specializzato. Negli Stati Uniti i piu’ famosi sono quelli gestiti da Pimco, Vanguard e Fidelity.

*Francesco Leone e’ responsabile dell’ufficio studi di Wall Street Italia