SIENA – Tassi di interesse: in area Euro questa mattina forte restringimento degli spread dei periferici. Dopo negoziati durati circa 8 ore, la riunione dei leader dell’area Euro di venerdì a sorpresa si è infatti conclusa con un accordo su gran parte dei temi affrontati.
È stata aumentata la capacità effettiva del fondo Efsf da 250 a 440 Mld€ (i dettagli dovrebbero essere forniti dopo l’incontro dei ministri finanziari di oggi), mentre il fondo permanente ESM che entrerà in vigore dal 2013 avrà una dotazione di 500 Mld€. Sull’Esm i dettagli saranno discussi nella riunione di oggi e domani dell’Ecofin. L’Efsf sarà inoltre in grado di acquistare bond direttamente dai governi ossia sul mercato primario e solo dopo che i governi avranno approvato misure di austerità.
È stato anche raggiunto un accordo con la Grecia che beneficerà di una riduzione del tasso del finanziamento (3,5% nei primi 3 anni e 4,5% dopo) e di una allungamento della scadenza (a maggio 2021 da maggio 2015) a fronte dell’accordo sulla vendita di 50 Mld€ di asset pubblici.
L’Irlanda invece ha rifiutato l’accordo, non accettando la richiesta di incremento dell’aliquota fiscale sulle aziende, attualmente al 12,5% vs una media europea del 23%.
I leader si sono accordati su una serie di misure di austerità che includono un limite massimo delle spese governative, un monitoraggio degli schemi di pensionamento ed un limite all’aumento dei salari pubblici. I paesi che hanno un debito/Pil superiore al 60% dovranno ridurlo del 5% ogni anno. Non è stato però raggiunto alcun accordo su eventuali sanzioni automatiche da imporre ai paesi che non rispetteranno i vincoli di bilancio. L’approvazione finale del piano è fissata per il consiglio europeo del 24-25 marzo.
Il Portogallo venerdì, prima della riunione dei leader, ha varato un nuovo pacchetto di misure che avranno effetto soprattutto tra il 2012 e 2013, e che comporteranno una riduzione delle spese di un ulteriore 2,4% ed un aumento delle entrate di un 1,3%. Per quest’anno invece l’obiettivo del governo portoghese è quello di ridurre il disavanzo pubblico di un altro 0,8% e portarlo così al 4,6%.
Negli Usa questa mattina tassi in marcato calo sul comparto biennale dove è stato raggiunto il livello dello 0,60%, il minimo dagli inizi di febbraio. Tale andamento riflette l’atteggiamento degli operatori finalizzato alla ricerca di titoli ad alto standing creditizio dopo le notizie provenienti dal Giappone ed il potenziale impatto negativo sull’economia del paese. Di segno diametralmente opposto la reazione sulla parte a lunghissimo termine Usa, dove si registra un rialzo dei tassi governativi, sull’attesa di potenziali vendite dal Giappone (terzo detentore al mondo di Treasury dopo Fed e Cina) per finanziare la ricostruzione. Gli ultimi dati macro hanno evidenziato un sensibile recupero delle vendite al dettaglio di febbraio, grazie in buona misura al miglioramento delle condizioni meteo che hanno comportato un marcato incremento delle vendite di auto e di materiale per le costruzioni.
L’impatto del rialzo del greggio è stato invece evidente sul dato preliminare della fiducia dei consumatori rilevato dall’università del Michigan di marzo, ai minimi da ottobre 2010. In settimana l’attenzione sarà focalizzata principalmente sull’esito dell’incontro della Fed di domani, per verificare eventuali cambiamenti del comunicato successivo.
Tasso di cambio dollaro/yen
Valute: euro in apprezzamento verso dollaro dopo il buon esito della riunione dei leader europei nel weekend. Il cross dopo una chiusura di settimana volatile si è riportato nella giornata odierna sopra quota 1,39. Un’eventuale rottura di area 1,40 potrebbe spingere il cross in prossimità dei massimi raggiunti lo scorso novembre a quota 1,43. Nel breve primo supporto a 1,3870. Inizio di settimana all’insegna della volatilità per lo yen con il cross verso dollaro che ha toccato un minimo di 80,6 durante la notte per poi recuperare dopo la decisione della BoJ. L’istituto centrale, la cui riunione sarebbe dovuta terminare domani, ha adottato alcune misure straordinarie per cercare di supportare l’economia, tra cui l’iniezione di circa 180 Mld$ nel mercato monetario ed il raddoppio del programma di acquisti di asset aumentato di ulteriori 10.000 Mld yen.
Materie Prime: chiusura di settimana nel complesso negativa per le principali materie prime. Andamento contrastato per le materie agricole. In rialzo cotone (+2%) e zucchero (+0,5%), negativi invece grano (-2,7%), mais (-2,5%) e caffè (2,3%). In calo il greggio Wti (-1,5%) che in mattinata si è portato sotto i 100 $/b in seguito al terremoto che ha colpito il Giappone, terzo consumatore al mondo di petrolio, ed al venir meno dei timori emersi in previsione di eventuali proteste in Arabia Saudita. Chiusura in ribasso anche per il Brent (-1,4%). Negativi i metalli industriali. In controtendenza i preziosi con l’argento che guadagna il 2,5% e l’oro (+0,7%) che venerdì ha chiuso a 1421,8 $/oncia.
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