(Teleborsa) – Prevale il segno più in chiusura tra le principali borse del Vecchio Continente, che riescono a mantenersi sopra la parità sebbene al di sotto dei livelli migliori, nonostante l’andamento negativo di Wall Street che non riesce a digerire il dato deludente sulle vendite al dettaglio di maggio. Fa eccezione Francoforte, che termina con una limatura dello 0,22% a 6.043 punti nonostante oggi la Bundesbank abbia alzato le previsioni di crescita in Germania, segnalando che dall’ultimo scorcio del 2009 si è registrata una accelerazione dell’attività. La banca centrale tedesca stima così un’economia nazionale in crescita dell’1,9% quest’anno e dell’1,4% il successivo. Si sgonfia nel pomeriggio la risalita dell’euro nei confronti del dollaro intrapresa la vigilia in scia alle parole di Trichet. Il cross con il biglietto verde viaggia ora a 1,2066, ben lontano dal picco di 1,2153 toccato a metà giornata. A pesare sulla moneta unica sono state soprattutto le vendite al dettaglio che, facendo dubitare sulla reale ripresa dei consumi statunitensi, hanno spinto gli investitori tra le braccia del dollaro. In ridimensionamento anche il prezzo del petrolio con il barile sul Light Crude a 73,70 dollari, anche se il comparto energetico europeo risulta oggi il migliore. Questo grazie anche al rimbalzo della BP dopo che il governo britannico ha offerto il proprio aiuto per ripulire il Golfo del Messico dalla marea nera. In denaro le banche dopo che Moody’s ha segnalato che gli “stress test” condotti su 30 Istituti europei confermerebbero una sostanziale solidità rispetto al problema di una eventuale esposizione al debito pubblico ed ai prestiti privati dei Paesi a “rischio”, i cosiddetti PIGS (Grecia, Portogallo, Spagna ed Irlanda). Tra gli eurolistini Madrid si conferma in testa ai guadagni con un balzo del 3,95% a 9.561 punti. Bene Parigi +1,11% a 3.555, mentre Zurigo e Londra si attestano rispettivamente a 6.418 (+0,66%) e 5.163 (+0,61%). Sulla parità Amsterdam a 325 punti e Bruxelles 2.463.