E alla fine ce l’ha fatta. Nella prima seduta della settimana l’euro ha toccato (e ampiamente superato) una soglia che molti analisti tecnici si aspettavano: $1.3125. Perche’? Rappresenta uno dei livelli di Fibonacci, nel caso specifico chiama alla mente un valore percentuale (pari al 38.2%) che e’ il ritracciamento registrato dalla valuta europea contro il dollaro dai massimi di novembre ai minimi di giugno.
In sostanza, l’euro sembra impostato per correre verso quota $1.50. Paul Robinson, di Barclays Capital, ammette di esser stato sorpreso dalla recente debolezza del biglietto verde. “Ci aspettavamo che il cross euro/dollaro smettesse di perdere terreno, ma non era previsto il significativo rialzo delle ultime settimane. C’e’ stata una crescita simile anche per la sterlina sul dollaro mentre quest’ultimo sullo yen e’ prossimo ai minimi di dieci anni”, ha spiegato l’esperto attribuendo parte di questi movimenti alla debolezza di alcuni dati riguardanti l’economia Usa, “ben piu’ deboli di quanto il mercato si aspettasse”.
Ma secondo il broker l’indebolimento del dollaro si spiega anche con i timori dello scorso mese di una doppia recessione, alimentati dai dati stessi. Le politiche fiscali in vista delle elezioni di medio termine a Novembre rappresentano un altro fattore da considerare.
La casa d’affari non ha pero’ mancato di avvertire: “per l’Europa, non c’e’ niente di peggio di prospettive poco entusiasmanti per l’economia americana. Si e’ molto dibattutto su quanto e come i paesi emergenti potessero supportare la crescita anche quando la domanda dagli Usa foose stata destinata a un rallentamento. Non abbiamo mai creduto in un decoupling degli Emergenti”. In sostanza, per Barclays Capital meglio un’economia americana in ripresa e finanze pubbliche in Europa zoppicanti piuttosto che il contrario.
Certo e’ che il rally dell’euro non sembra destinato a esaurirsi. “Il forte andamento osservato nella seduta odierna”, ha spiegato Bashar Azzouz, a capo della 2 Rivers Consulting LLC a New York, “lascia intendere ulteriori rialzi, soprattutto alla luce del fatto che il livello di $1.3125 e’ stato ampiamente superato per tutta la seduta americana”. Una precisazione da parte dell’esperto: “questo non significa che il rally possa necessariamente continuare, ma certamente le quotazioni non fanno che rafforzare le probabilita’ di un rally”. Di quanto, e’ la domanda che tutti si fanno. “Fino a quando l’euro restera’ sopra $1.3065 ci sono buone probabilita’ che si arrivi a $1.3340”.
“Se mai ci arriveremo, bisogna passare da quota $1.3415, soglia di resistenza per vedere un altro livello di Fibonacci”, quello basato sulla percentuale del 50%, che “si realizzerebbe in corrispondenza di $1.3513”.