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L’EURO SOPRAVVIVERA’ AL COLLASSO DELLA GRECIA

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La Grecia e’ sull’orlo del collasso, ormai e’ sotto gli occhi di tutti. L’incubo di un default ha spaventato i mercati di tutto il pianeta, con gli investitori consapevoli del fatto che un evento di questo tipo rischia di mettere enormi pressioni sull’euro.

Non e’ dello stesso avviso, tuttavia, Peter Bofinger, consulente economico del governo tedesco, secondo cui la moneta unica sopravvivera’ ad un eventuale collasso di Atene. Ma Bofinger non si e’ limitato a fare previsioni. In un’intervista alla versione online del quotidiano tedesco Spiegel ha lanciato anche un appello per la creazione di un nuovo ordine monetario mondiale.

La Commissione Europea ha prescritto un programma molto severo, fatto di misure restrittive per la Grecia, cui e’ stato chiesto di ridurre il deficit di bilancio del 75% entro il 2012. Non e’ previsto nessun aiuto da parte della Ue. Sembrerebbe una scelta rischiosa da parte di Bruxelles, dal momento che non e’ ancora chiaro se Atene sara’ in grado di farcela con le sue forze.

Ma Bofinger ritiene che sia vero l’opposto: “Una presa di posizione ferma contro la Grecia e’ l’unico approccio corretto da tenere. Un’iniezione di liquidita’ da parte di Bruxelles avrebbe creato un precedente pericoloso. Avrebbe infatti dato a intendere ad altri Paesi alle prese con simili problemi, vedi Spagna e Portogallo, che quando le cose si mettono male, l’Unione Europea e’ pronta a correre in soccorso”.

Un aiuto finanziario sembra tuttavia la scelta meno dolorosa e piu’ ovvia, quello di cui c’e’ assoluto e urgente bisogno al momento, visto che i problemi finanziari dei Paesi meridionali dell’Ue (gli short piu’ accaniti includono anche l’Italia) stanno mettendo pressioni sull’intera zona euro. Addirittura alcuni economisti temono che un crash potrebbe innescare un effetto domino e provocare un deprezzamento dell’euro senza precedenti.

Secondo Bofinger chi la pensa cosi’ esagera: “Se confrontata con le altre aree monetarie, la zona euro si sta comportando molto meglio di quanto molti invece sostengano. Il debito nazionale dei Paesi membri e le richieste di prestito sono di gran lunga inferiori a quelli degli Stati Uniti. E in caso di emergenza potrebbe persino superare una crisi come quella che verrebbe a crearsi nell’eventualita’ di un default della Grecia. Una riprova decisiva? Basti pensare che Atene contribuisce solo con il 2.6% al PIL della zona euro”.