L’ EURO FALSO
A RUBA SE E’
«MADE IN ITALY»

di Redazione Wall Street Italia
2 Agosto 2006 12:30

Il contenuto di questo articolo esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

(WSI) –
Ologrammi, iridescenze, filigrane: non c’è accorgimento capace di scoraggiare il falsario, soprattutto quello italiano. Se nel resto d’Europa il mestiere è in declino, al di qua delle Alpi accade il contrario. E l’Italia ha conquistato l’ennesimo primato poco invidiabile: nel resto di Eurolandia circolano sempre meno banconote false, nel Bel Paese le stamperie ne sfornano a tutto spiano. E i pezzi sequestrati sono ogni anno di più.

Hai mai provato ad abbonarti a INSIDER? Scopri i privilegi delle informazioni riservate, clicca sul
link INSIDER

Nella relazione della Banca d’Italia si spiega che nei 12 Paesi che hanno adottato la moneta Ue sono stati ritirati dalla circolazione 502.638 biglietti falsi (riconosciuti come tali, si intende, altrimenti sono ancora in giro) nel 2005. Di questi, ben 130.825 sono stati ritirati in Italia: rispetto a un anno fa, sono cresciuti del 26,3%. Un risultato che non ci fa troppo onore, anche perché cozza con il calo generalizzato (4%) registrato nello stesso periodo negli altri undici Paesi di Eurolandia.

A Via Nazionale minimizzano, sottolineano che la lotta ai falsari non cede d’un passo e anzi «all’ampliarsi del fenomeno della contraffazione delle banconote ha fatto riscontro un ulteriore impulso all’azione di contrasto, soprattutto attraverso le attività formative nei confronti delle Forze di Polizia e di operatori della pubblica amministrazione». Tutti col naso incollato alla lente per individuare le imperfezioni che fanno d’un falso il falso: un impegno che per ora non è riuscito ad indurre i falsari italiani a cambiare mestiere.

Tutt’al più, se costretti dalle circostanze sono disposti a cambiare soggetto. Nel 2005, spiega ancora la Banca d’Italia, la banconota più falsificata in Italia e negli altri paesi Ue è stata quella da 20 euro, circa la metà dei sequestri in Europa e il 60% di quelli italiani. Il biglietto azzurro, insomma, ha superato il biglietto da 50 (che era in testa alla classifica un anno fa), mentre i pezzi da 10 o 100 euro (quest’ultimo poco meno del 2% dei casi) sono decisamente rari.

Nell’attività istituzionale di banca centrale, via Nazionale s’è anche occupata di esaminare 14.777 banconote danneggiate: ne ha rimborsate 14.545. E anche la Banca d’Italia ha necessità di stampare denaro a ritmo doppio rispetto all’anno passato. La Banca centrale europea ha assegnato a Roma per il 2006 una produzione di 1,18 miliardi di esemplari, divisi nei tagli da 20, 50 e 100 euro. Nel 2005 le banconote stampate furono 574,7 milioni.

Quest’anno la banca centrale italiana ha già messo in circolazione circa 625 milioni di banconote: le scorte si vanno esaurendo. Bankitalia sta anche lavorando con le altre stamperie europee per preparare la seconda serie di banconote. I falsari, anche quelli al lavoro.

Copyright © La Stampa per Wall Street Italia, Inc. Riproduzione vietata. All rights reserved