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L’euro condizionato da nuovi timori sulla tenuta delle banche Ue

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L’euro torna ad allontanarsi dai massimi di cinque mesi contro il dollaro. Gli operatori speculano sulla necessita’ per le banche europee di nuove iniziezioni di liquidita’. L’allarme arriva ancora una volta dall’Irlanda. C’e’ chi crede che il fondo di salvataggio messo a punto dalla Bce possa essere utilizzato per assistere Dublino nel rifinanziare il proprio debito, come ha riferito Handelsblatt.

L’euro la settimana scorsa ha guadagnato il 3.3% mettendo a segno il maggiore balzo settimanale dal maggio 2009. Il bilancio da inizio anno resta pero’ negativo del 5.9%.

“Se ci troveremo nella situazione in cui uno dei paesi periferici d’Europa debba ricorrere ad aiuti finanziari, il mercato iniziera’ a speculare su questo tipo di rischio nuovamente”, ha commentato Ulrich Leuchtmann, a capo delle strategie foreign exchange di Commerzbank.

“C’e una quantita’ immensa di potenziali cattive notizie per l’euro”, ha spiegato a Bloomberg Simon Derrick, a capo delle strategie valutarie di Bank New York Mellon. “Sono preoccupato delle questioni strutturali su cui la il mercato restera’ concentrato per un bel po’”, ha aggiunto.

L’Unione Europea sta verificando se gli aiuti finanziari ricevuti dalle banche regionali tedesche BayernLB, WestLB e HSH Nordbank siano compatibili con le leggi comunitarie in vigore. Lo ha scritto il quotidiano Der Spiegel citando una lettera della Ue indirizzata a Joerg Asmussen, viceministro delle finanze della Germania.

Nel frattempo, il ministro delle finanze irlandese Brian Lenihan, che lo scorso 22 settembre aveva detto che il costo del salvataggio di Anglo Irish sarebbe stato “gestibile”, rendera’ noti gli aggiornamenti sulla questione il prossimo primo ottobre. Se Dublino ha calcolato un esborso di 22 miliardi di euro, Standard & Poor’s ha riferito che potrebbero servire 35 miliardi, pari al 20% del Pil dell’Irlanda. Moody’s dal canto suo ha tagliato il giudizio sul debito dell’istituto.

“Il mercato ha bisogno di chiarezza assoluta”, ha aggiunto Cathal O’Leary, a capo del fixed-income di NCB Stockbrokers a Dublino. “Gli investitori hanno bisogno di vedere le cifre ed essere rassicurato che siano quelle definitive”, ha detto riferendosi al salvataggio di Anglo Irish.

Da un punto di vista tecnico, “l’euro a questi livelli potrebbe essere in ipercomprato. La valuta europea ha bisogno di una correzione prima di riprendere il suo rally verso quota $1.38-1.40”, ha spiegato Bashar Azzouz, a capo di 2 Rivers Consulting LLC. “Livelli di supporto sono a $1.3320, $1.3250 ma soprattutto in area 1.3140-50. Al rialzo, dopo una correzione, le soglie di resistenza sono a $1.3515 (che rappresenterebbe un ritracciamento del 50% rispetto ai massimi di dicembre 2009 contro i minimi del 2010), 1.3670-90, 1.3715 e 1.3900 (in quest’ultimo caso rappresenterebbe una correzione del 61.8% dai massimi 2009 ai minimi 2010 secondo la serie di Fibonacci”, ha concluso Azzouz.