Società

L’ Euribor tocca il nuovo massimo da luglio 2009

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(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono saliti in un contesto di chiusure leggermente positive nelle principali borse europee. Si è assistito ad un calo degli spread dei titoli periferici vs Germania, in particolare la Grecia sul tratto a 10 anni è scesa sotto i 700pb di spread per la prima volta dallo scorso giugno.

Il motivo risiede nella dichiarazione del direttore del Fmi Strauss-Kahn che si è detto favorevole ad un’estensione dei prestiti concessi al paese qualora gli altri stati dell’area decidessero in tal senso. Occorre però dire che la Germania, per tramite del ministero delle finanze, si è dichiarata contraria a tale ipotesi poiché ritiene tale decisione prematura.

Questa mattina gli spread si stanno allargando nuovamente a causa della partenza negativa dei listini europei. La Banca del Portogallo ha reso noto che le banche portoghesi a settembre hanno ridotto del 19% i finanziamenti richiesti presso la Bce, portandoli a 39,7Mld€. La Bce aveva invece reso noto la scorsa settimana che al 24 settembre le banche irlandesi avevano aumentato l’esposizione a 119,1 Mld€ dai 95,1Mld di fine luglio. La Bce ieri ha reso noto di avere acquistato la scorsa settimana 9Mln€ di bond, portando il totale a 63,5Mld€.

Ieri sera il governatore della Bce, Trichet, ha dichiarato di essere legato all’obiettivo della stabilità dei prezzi e che occorre rimanere vigili e prudenti. Sul monetario prosegue l’aumento dell’Euribor 3 mesi salito a 0,977%, massimo da metà luglio 2009.

Questa mattina il dato finale sul Cpi tedesco di settembre ha confermato un’accelerazione su base tendenziale (1,3% dall’1% di agosto). Aumento più marcato per i prezzi all’ingrosso (+7,6% a/a da 6,4%).

Negli Usa i mercati obbligazionari sono stati chiusi per festività nazionale. Sono invece stati aperti quelli azionari con i principali indici che dopo una partenza positiva si sono rimangiati tutto il guadagno nel finale, chiudendo intorno alla parità. I volumi sono calati al livello più basso dell’anno.

Janet Yellen, nel primo discorso come vice presidente della Fed, ha dichiarato che un basso livello di tassi offre al sistema finanziario gli incentivi per intraprendere eccessiva propensione al rischio e leverage. Ha aggiunto che la principale priorità dei regolatori assegnati a monitorare i rischi sistemici dovrebbe essere quella di determinare se i prezzi degli asset segnalano la formazione di bolle speculative. Ha concluso dichiarando che occorre trovare il giusto equilibrio tra un’eccessiva supervisione ed il “laissez faire”.

Oggi segnaliamo le minute della riunione del Fomc di settembre, nella quale i membri si dichiararono disponibili ad implementare ulteriori misure di supporto. Previsto anche un discorso del membro dissenziente Hoenig, che da inizio anno si oppone al mantenimento di un basso livello di tassi.

Valute: apprezzamento del dollaro vs euro con il cross tornato in prossimità del supporto 1,38. Il motivo potrebbe risiedere in cause tecniche, poiché la fase di deprezzamento era stata molto prolungata e senza pausa. All’acquisto di dollari potrebbe aver contribuito anche la chiusura negativa della maggior parte delle borse asiatiche e il rialzo del tasso di riserva obbligatoria in Cina per le principali 6 banche commerciali, facendo così calare la propensione al rischio tra gli operatori nel breve termine, in attesa delle minute della Fed di stasera. La resistenza si colloca a 1,4030. I supporti a 1,38 e 1,3650.

Apprezzamento dello yen vs euro e dollaro sulla scia delle borse asiatiche in calo. Verso euro il cross si colloca in prossimità del supporto 113 mentre verso dollaro si colloca in prossimità dei minimi dal 1995. Il supporto principale è posto in area 80, con uno intermedio a 81,40. Lieve deprezzamento dello yuan cinese vs dollaro.

Materie Prime: inizio di settimana caratterizzato da un calo delle principali commodity, penalizzate dall’apprezzamento del dollaro. Tra gli energetici in lieve calo il greggio Wti (-0,5%). Misti i metalli industriali. Tra i preziosi prosegue la corsa dell’argento (+1%), mentre l’oro rimane in prossimità dei 1350 $/oncia.

Andamento contrastato per gli agricoli; al calo di caffè (-1,9%) e grano (-1,4%) si contrappone il forte rialzo del mais (+5,2%), che si posiziona ai massimi da due anni su timori riguardo alla produzione Usa.

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