(9Colonne) – Roma, 24 set – Negli ultimi 12 mesi i costi di esercizio delle autovetture sono aumentati mediamente dell’1,7 per cento. A fornire la stima è l’ufficio studi LeasePlan Italia, sulla base degli indici Istat che riportano la dinamica dei prezzi delle varie voci che compongono il costo di esercizio. Considerando le diverse voci, la crescita più rilevante negli ultimi 12 mesi è stata fatta registrare dai lubrificanti, che hanno visto il loro costo aumentare del 5,1%. Superiore alla media l’aumento del costo delle riparazioni (+3,9%), quelli per i pedaggi autostradali (+2,9%), per i ricambi ed assessori (+2,9%), per i trasferimenti di proprietà (+2,7%), per la manutenzione (+2,5%), per il garage e per i parcheggi (+2,3%). Contenuti sono invece gli incrementi dei premi di assicurazione e soprattutto quelli dei carburanti che avevano però accusato forti rincari nei 12 mesi precedenti quelli presi in considerazione. Al di là delle variazioni percentuali, che, salvo in pochi casi, sono tutto sommato non particolarmente rilevanti, quello che più conta per gli automobilisti è l’entità complessiva della spesa annua. Per quanto riguarda le auto aziendali, che costituiscono più di un quarto di quelle vendute ogni anno, LeasePlan ha riservato una parte specifica dello studio. Ipotizzando una durata di possesso dell’auto di 3 anni e un chilometraggio annuo di 30 mila chilometri, situazioni cioè medie di impiego dell’auto aziendale, i risultati indicano che i costi di esercizio dell’auto aziendale hanno raggiunto livelli tutt’altro che contenuti. Per una Grande Punto 1.3 MJT 75 5p Dynamic la spesa annua è di 10.385 euro. Per una Ford Focus 2.0 TDCi 5p si sale a 13.245 euro, mentre per una Bmw 320d Eletta il costo annuo ammonta a 17.580 euro.