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L’attenzione torna sulla nuova versione del fondo “salva-stati”

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Siena – Tassi di interesse: in area Euro la settimana si è aperta con un calo dei listini azionari ed un rialzo degli spread sui periferici. Particolarmente colpiti sono stati gli spread di Francia, Austria e Spagna.

Sulla Francia, malgrado l’annuncio di una nuova manovra che dovrebbe portare il pareggio di bilancio nel 2016, continuano a pesare le voci di un possibile downgrade.

L’attenzione degli operatori si è riportata sui temi più generali inerenti all’area Euro, con particolare riferimento all’implementazione del fondo Efsf nella nuova versione.

Il ministro delle finanze tedesco, pur condividendo l’ipotesi di anticipazione al 2012 del fondo ESM, ha però aggiunto che si tratta di una ipotesi di difficile attuazione a causa dell’approvazione richiesta nei 17 parlamenti. Lo stesso ministro ha aggiunto che il compito della banca centrale non è quello di finanziare gli stati e che la Germania è piuttosto sola nel pensare che la Bce non possa essere usata per finanziamento illimitato degli stati.

La dichiarazione si somma alle dichiarazioni del presidente Bundesbank, che si è fermamente opposto all’utilizzo della Bce come datore di fondi di ultima istanza.

Il ministro tedesco si è infine dichiarato favorevole a modifiche ai trattati istitutivi dell’unione entro fine anno, con la sola approvazione anche dei soli 17 paesi del’area e non di tutti i 27 paesi dell’unione, nell’ambito dei quali è nota l’opposizione Uk ad ipotesi di tal tipo.

A tal proposito ieri la CDU, partito della Cancelliera, ha votato una risoluzione recante alcune ipotesi di modifica dei trattati. Tra queste ultime quella secondo cui un paese membro sarebbe libero di uscire dall’area, senza lasciare però l’Unione europea. Ulteriori ipotesi di modifiche fanno riferimento all’istituzione di un fondo monetario europeo, oltre all’elezione diretta dei futuri presidenti della commissione europea. La Merkel, infine, ha ribadito la sua contrarietà all’ipotesi di eurobond.

Il portavoce del responsabile agli Affari Economici e Monetari ha dichiarato che l’Italia ha risposto in modo esauriente al questionario di 39 domande inviate il 4 novembre a Tremonti, aggiungendo che un rapporto sul dossier italiano sarà presentato da Rehn al prossimo eurogruppo previsto per il momento il 29 novembre.

Intanto in Grecia il leader del principale partito d’opposizione, Samaras ha dichiarato che il suo partito non voterà a favore di eventuali nuove misure di austerità del nuovo governo Papademos.

La Bce ha dichiarato che la scorsa settimana sono stati acquistati bond per 4,478 Mld€ dai 9,52 della settimana precedente. Inoltre, nell’ambito del nuovo programma di acquisti di covered bond, la Bce ha annunciato di averne finora acquistati 17 milioni di euro.

In Germania il Pil preliminare del terzo trimestre è risultato in linea con il consensus di Bloomberg allo 0,5% dallo 0,3% rivisto del secondo trimestre. Secondo l’ufficio statistico tedesco il rialzo del terzo trimestre è da attribuire soprattutto ai consumi privati, positivo anche il contributo degli investimenti. Il contributo delle esportazioni nette è stato invece pressoché nullo.

In Francia il Pil preliminare del terzo trimestre è cresciuto dello 0,4% dal -0,1% rivisto del terzo trimestre.

Oggi è attesa l’emissione di titoli a breve termine in Grecia per 1 Mld€ ed in Belgio per 3,2 Mld€.

Negli Usa tassi di mercato sostanzialmente invariati a fronte di chiusura in calo dei listini azionari penalizzati soprattutto dal comparto finanziario. Gli operatori sono focalizzati soprattutto sugli sviluppi della situazione in area Euro.

Valute: euro in deciso deprezzamento nella giornata di ieri, con il cross che si è spinto fino a quota 1,36 sulla scia delle rinnovate tensioni in area Euro. Graficamente la valuta unica rimane ancora sotto pressione e solo un ritorno sopra area 1,38/1,3860 potrebbe dare maggiore forza al movimento rialzista. Nel frattempo, la scorsa settimana sono diminuite di circa il 10% l’ammontare delle posizioni nette ribassiste vs euro che, però, continuano a rimanere su livelli storicamente elevati.

Lo yen prosegue la fase di apprezzamento sia vs dollaro sia vs euro sulla scia della debolezza dei listini asiatici. Nonostante il continuo richiamo da parte delle autorità giapponesi, il cross vs yen continua lentamente ad avvicinarsi ai minimi toccati lo scorso mese sotto quota 76. Verso euro il cross è sceso sotto quota 105. Il primo livello di supporto si colloca a 104. Resistenza a 105,5.

Materie Prime: le rinnovate incertezze sul fronte area-euro contribuiscono alla volatilità delle materie prime, soprattutto per il comparto agricolo (cotone +2,3%, mentre zucchero e caffè perdono oltre l’1%). Bene gli industriali, giornata negativa per i preziosi e per gli energetici nel loro complesso (gas naturale -4%, Brent -1,8%).

La Cftc segnala che gli speculatori la scorsa settimana hanno aumentato l’ammontare delle posizioni rialziste sulle commodity in generale e soprattutto sul greggio (+7%, il massimo da maggio); su questo dato potrebbero pesare le recenti tensioni in atto in Iran.

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