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L’ascesa poderosa dei minibond

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ROMA (WSI) – Con più di 16 emissioni di cui le ultime negli ultimi tre mesi il mercato dei Corporate bond Italiani comincia a rendersi particolarmente vivo. Sono oltre 300 i milioni di controvalore collocati che hanno debuttato sul Mercato Extra Mot Pro di Borsa Italiana.

Segnale che anche un paese bancocentrico come l’Italia sta iniziando a sentire l’urgenza di disintermediare dal sistema bancario e andare a ricercare finanza fresca per lo sviluppo sui mercati domestici ed internazionali.

Mediamente il taglio minimo di emissione è stato di 5 milioni con tasso medio del 6.65% con costi di commissione dal 1.5% al 3%, percentuali che non consentono di andare sotto un certo taglio di emissione per la difficoltà di ammortizzarne I costi fissi. In autunno ci sarà molto probabilmente un aumento di interesse su questo prodotto da parte di nuovi investitori internazionali che già hanno manifestato interesse per quanto riguarda le obbligazioni delle PMI italiane.

Affinchè il mercato diventi sempre più popolato e si attivi anche un mercato secondario, sebbene ci siano già stato qualche caso di scambio, è necessario garantire agli investitori sopratutto internazionali molto esigenti degli emittenti di qualità che brillino per trasparenza e strategie di sviluppo. Chiaramente questo nuovo mercato, che è per natura regolamentare è molto semplice, dovrà diventare molto più simile a quello azionario, inteso come modus operandi.

Infatti è noto che ad esempio, a parte le aziende quotate che hanno emesso Mini-Bond, sia molto leggero l’utilizzo di presidi di investor relations e di marketing finanziario che potrebbero aiutare il marketing del collocamento creando interesse per il titolo e dall’altra parte potrebbero integrare la comunicazione istituzionale dell’emittente creando indubbi vantaggi indiretti.

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