Siena – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono saliti sia sul comparto governativo sia swap. Sui periferici ieri si è registrato un nuovo massimo dello spread decennale Irlanda-Germania e Portogallo-Germania, mentre negli altri paesi i rialzi sono stati più contenuti. Sul monetario continua a salire il tasso Euribor tre mesi e l’Eonia swap di pari scadenza in attesa della riunione della Bce di giovedì.
I risultati degli stress test sulle banche irlandesi hanno evidenziato la necessità di ulteriori aumenti di capitale pari a 24 Mld€ per 4 banche del paese, di cui oltre metà (13,3 Mld€) attribuibili a Allied Irish Banks. Il totale delle iniezioni di capitale irlandesi arriverebbero così a 70Mld€, pari a circa il 45% del Pil del paese.
Non è stato ancora annunciato l’atteso varo di un nuovo piano di finanziamento della Bce che per ora ha solo comunicato di sospendere i vincoli sul collaterale nelle operazioni di rifinanziamento per le banche irlandesi. In altri termini, la Bce accetterà i titoli governativi irlandesi come collaterale, anche nel caso in cui perdessero il rating di investment grade.
L’agenzia di rating Moody’s ha annunciato di non escludere ulteriori declassamenti per i paesi dell’area Euro in quanto le misure dichiarate la scorsa settimana dall’Ue non risolvono la questione della solvibilità. Continuano le difficoltà del Portogallo. Ieri è stato infatti rivisto al rialzo il rapporto deficit/Pil del 2010 all’8,6%, sopra l’obiettivo concordato con l’Ue del 7,3%. L’agenzia del debito portoghese ha annunciato che nel secondo trimestre offrirà titoli a breve fino a 7 Mld€, mentre per oggi è prevista un’asta straordinaria fino a 1,5 Mld€ di titoli con scadenza 2012.
Il presidente portoghese ha indetto le elezioni politiche per il prossimo 5 giugno. Il nuovo governo si insedierà pertanto non prima di fine giugno. Sul fronte macro segnaliamo il dato sull’inflazione dell’area Euro preliminare di marzo che ha registrato un incremento del 2,6% a/a dal 2,4%, a causa verosimilmente dell’incremento dei prezzi energetici.
Negli Usa tassi di mercato in rialzo soprattutto sul comparto biennale, ai massimi da metà febbraio. L’impatto maggiore è arrivato dalle dichiarazioni di Kocherlakota, membro votante Fed, secondo cui, in base alle proprie stime sull’andamento dell’inflazione core (attesa passare da 0,8% a 1,3% a/a per fine anno) e in base alle indicazioni fornite dalla Taylor Rule, occorrerebbe rialzare il tasso di riferimento oltre i 50 pb a fine anno.
Emerge pertanto al momento una maggioranza crescente di membri Fed favorevoli alla fine del QE2, oltre eventualmente anche al rialzo dei tassi già per fine anno. Il potenziale impatto sul mercato obbligazionario vede due contrapposti opinioni tra gli operatori: da un lato chi propende per un rialzo dei tassi di mercato in vista del venir meno degli acquisti di Treasury da parte della Fed. Dall’altro lato chi invece è di opinione opposta focalizzandosi sul ridimensionamento dei rischi inflattivi collegati alla fine del QE.
Nel frattempo, il primo trimestre si è chiuso con l‘indice Dow Jones in rialzo del 6,4%, pari alla migliore performance nel primo trimestre negli ultimi 12 anni. Oggi l’attenzione è focalizzata sui dati sul mercato del lavoro e sulle dichiarazioni di tre membri votanti Fed, tra cui principalmente Dudley, generalmente su posizioni molto vicine a quelle di Bernanke.
Valute: euro in deprezzamento vs dollaro dopo le citate dichiarazioni di Kocherlakota. L’apprezzamento è stato comunque marginale comportando ancora il posizionamento all’interno del trading range 1,4050-1,4250, atteso continuare anche oggi con maggiore volatilità in prossimità della pubblicazione dei dati sul mercato del lavoro Usa.
L’aspettativa di rialzo tassi Fed a fronte di tassi fermi della BoJ sta probabilmente alimentando lo spostamento del finanziamento dei carry trade vs yen dal dollaro, comportando un deprezzamento della valuta nipponica. Verso dollaro il supporto più vicino si colloca a 82,80. In deprezzamento anche verso euro con il cross giunto in prossimità della resistenza 118,70. Nuovo massimo da 17 anni per lo yuan cinese vs dollaro grazie al Pmi manifatturiero che ha evidenziato un’accelerazione a marzo per la prima volta da 4 mesi.
Materie Prime: forti rialzi per le principali commodity agricole guidate dal grano (+5%) e dal mais (+4,5%). Il report sulle intenzioni di semina degli agricoltori Usa ha evidenziato un rialzo degli acri destinati alle principali colture, ad eccezione della soia. Il report trimestrale sulle scorte di soia e cereali ha però mostrato un calo superiore al previsto e questo ha contribuito al rally. La giornata è stata comunque positiva per quasi tutte le commodity del Gsci (in leggero calo solo cacao, zucchero e caffè). Cresce il petrolio con il Wti tornato ai massimi da 30 mesi a 107$/barile. Positivi preziosi e metalli industriali.
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