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L’AMERICA HA CREATO 162.000 POSTI DI LAVORO, LA RECESSIONE E’ FINITA

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Nel mese di marzo l’occupazione nel settore non agricolo negli Stati Uniti e’ aumentata di 162 mila unita’, con il dato che si e’ rivelato peggiore delle stime. Si tratta del miglior risultato negli ultimi tre anni. Il tasso di disoccupazione e’ invece rimasto invariato al 9.7%.

I dati sono stati resi noti dal Dipartimento del Lavoro. Le attese erano per la creazione di 184 mila posti. Il dato di febbraio e’ stato rivisto in meglio a -14.000 unita’.

Si tratta solo del secondo mese su 27 in cui le aziende americane – piccole, medie e grandi – assumono. Va ricordato che dall’inizio della recessione, a dicembre 2007, sono stati bruciati 8.2 milioni di posti: una cifra impressionante. Solo un anno fa, i posti di lavoro nel settore non agricolo stavano diminuendo ad un ritmo di 700.000 per mese.

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Le assunzioni hanno riguardato un po’ tutti i settori, senza distinzioni, con il 60% dei comparti che ha registrato un incremento di posti di lavoro il mese scorso.

“Ora come ora il mercato del lavoro sta migliorando”, ha dichiarato a Bloomberg Dean Maki, chief economist Usa di Barclays Capital, prima della presentazione del report. “Siamo convinti che il tasso di disoccupazione tendera’ a calare nel corso del resto dell’anno”.

Gli stipendi medi per ora sono diminuiti di 2 centesimi, pari ad un calo dello 0.1%, a $18.90. E’ la prima volta che registrano una flessione dal 2006, quando il governo ha iniziato a raccogliere i dati.

La disoccupazione a lungo termine e’ peggiorata. Delle 15 milioni di persone classificate ufficialmente senza lavoro, una cifra record di 6.5 milioni, ovvero il 44.1% del totale, e’ stata esclusa dal mondo lavorativo per un periodo superiore ai sei mesi.

Il tasso di disoccupazione alternativo U6, che include nei calcoli anche i lavoratori scoraggiati e quelli che sono costretti a lavorare part-time controvoglia, e’ salito al 16.9% dal 16.8%.