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(WSI) –
Il periodo della Pax americana è finito ed
inizia un nuovo ciclo nelle relazioni internazionali.
In quello precedente, dal 1945 al
2005, Stati Uniti ed Urss si sono divisi il dominio
del mondo, fino alla fine degli anni 80,
impedendo ad altri imperi di emergere. Negli
anni 90 l’America si è trovata a gestire da
sola tutto il pianeta, ma senza adattare il
proprio modello imperiale ai nuovi requisiti
di governance planetaria.
Ciò ha lasciato
un “vuoto di governo” nel cui spazio sono
emerse senza regolazione nuove potenze
globali e regionali – Cina, India, Iran, il movimento
jihadista eccetera – e dove l’America
non ha saputo trovare una nuova formula
di alleanza né con l’Unione europea né con
la Russia postsovietica.
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Fino al 2005, jihadisti
e India a parte, le nuove potenze sono rimaste
più introverse che estroverse, dando
l’illusione che l’ordine mondiale centrato
sul primato americano non stesse subendo
tensioni sostanziali. Ma dal 2005 le nuove potenze
sono diventate estroverse. La Russia
guidata da Putin, falliti i tentativi di alleanza
con l’America (2001) e con l’Ue (2003), appena
ha visto salire i prezzi dell’energia,
avendone tanta, ha avviato un’azione imperiale
esterna basata sul ricatto energetico,
per esempio bloccando l’espansione a est
dall’Unione europea.
La Cina, affamata di
energia e timorosa di subire un contenimento,
ha proiettato dall’area regionale a quella
globale la propria influenza diretta. L’Iran
ha preso una postura di potenza regionale.
Tutto questo è avvenuto per reazione a contingenze
specifiche, ma reagendo i nuovi poteri
si sono accorti che l’America non aveva
più la forza per regolarli e ciò li ha resi aggressivi.
Per controreazione gli alleati dell’America
hanno fatto lo stesso. Gerusalemme,
non fidandosi più dell’ombrello americano,
ha fatto filtrare la capacità di nuclearizzare
l’Iran. Il Giappone sta costruendo
una capacità atomica per dissuadere le ambizioni
cinesi. Bush sta tentando di ripristinare
la credibilità della propria forza per
non perdere il controllo su alleati e sfidanti.
Ma l’America è ormai troppo piccola. Solo
una alleanza euroamericana avrà la scala
per mantenere in ordine e sotto standard occidentale
il pianeta. Merkel lo ha capito e,
appena presa la presidenza di turno dell’Ue,
ha proposto a Bush tale formula pur travestendola
come convergenza solo economica
per evitare dissensi eccessivi. Questa rubrica
ritiene sia l’unica soluzione per la nuova
era, con l’accortezza di includere successivamente
Russia, Giappone ed India (www.lagrandeallean-
za.it). Ma accetterà l’America
l’idea di condividere l’impero? E il resto degli
europei quella di esserlo nuovamente?
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