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(WSI) – Sono state le tre grandi delusioni del mercato obbligazionario. Ma oggi, i tre «angeli caduti» più illustri, Gm, Ford e Lucent possono essere i protagonisti della riscossa. Tre loro bond a scadenza 2008 hanno messo a segno quest’anno un recupero calcolato attorno all’8,1%, a fronte di una crescita media dei titoli con rating analogo pari a un modesto 0,9% (il paniere Moody’s è composto da 9.300 titoli per un valore facciale di 4.800 miliardi di dollari).
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Il fenomeno ha una spiegazione. Al momento della retrocessione molti gestori di portafogli obbligazionari sono obbligati per statuto a vendere, con riflessi sulle quotazioni che creano opportunità di un rialzo. «Non è raro il rimbalzo degli angeli caduti – spiega il gestore Craig Abouchar che amministra un portafoglio di junk per 640 milioni di dollari – Nel caso di Gm e Ford l’affare è stato davvero ottimo. Il segreto è di acquistare subito dopo il downgrade».
«Ci sono numerose società che sono state vittime di un episodio sfortunato – commenta Simomn Surtees, grande gestore obbligazionario – Eppure sono titoli in condizioni ben migliori di un veicolo junk utilizzato per un’acquisizione che entra sul mercato già stracarico di debiti». I numeri confermano i giudizi. L’interesse sul bond scadenza 2008 di Gm (emissione di 500 milioni, cedola al 6,375%) è sceso all’8,91% dal 22,55 segnato a gennaio, garantendo ai portatori un guadagno del 38%, tenuto conto anche delle cedole.
L’analogo titolo Ford 2008 (500 milioni, interesse al 7,25%) è sceso al 7,82 dal 16,9% di inizio 2006, con un guadagno del 29 per cento.
All’inizio dell’anno Gm è entrata nel tunnel più nero: quote di mercato in calo, rischio di scioperi a tempo indeterminato di Delphi e Gmac in vendita. Da allora la situazione è migliorata: i nuovi modelli piacciono (le vendite sono cresciute del 70% negli Usa), è stato ceduto il 51% di Gmac, si è alleggerita la situazione dei fondi pensione. E il credit default swap, l’assicurazione sul default, è scesa da 1,35 milioni a 652mila dollari. Prende così corpo la speranza che il gigante di Detroit, magari seguito da Ford (ancora nel cuore della tempesta) e da Lucent possa ripetere la strada del recupero già battuta da Abb e Legrand.
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