Economia

Krugman: i due scenari per l’Euro, entrambi impossibili

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New York – Paul Krugman torna a parlare dell’Europa e, i una intervista esclusiva, parla di come a suo avviso la crisi dell’euro terminerà. Il Premio Nobel per l’economia parla di due possibili scenari, entrambi “impossibili” da realizzarsi.

La prima possibilità è che la Bce inizi ad acquistare in modo aggressivo i titoli di debito dei paesi periferici, impedendo dunque che i costi di finanziamento della Spagna e dell’Italia continuino a schizzare verso l’alto. Sempre in questo scenario, l’istituto di Francoforte assicura che promuoverà “politiche monetarie espansive” che porteranno a un aumento dell’inflazione in Germania, aiutando a ripristinare la competitività tra il paese e la periferia dell’Europa. “Potrebbe funzionare…anche se sarebbe comunque estremamente doloroso”, afferma.

Il punto, però, è che qualsiasi cosa la Bce vorrà fare, e sempre se lo vorrà, il permesso della Germania sarà necessario. Ma Berlino farebbe davvero una cosa del genere? Una soluzione del genere, fa notare Krugman, è molto “anti-tedesca”. Dunque, spiegata così l’impossibilità del primo scenario.

Si arriva così al secondo scenario, alla seconda possibilità: quella che vede la Bce smettere di fornire aiuti alle banche, con il risultato di provocare una corsa agli sportelli e, in un’ultima istanza, la fine dell’euro, che avrebbe a sua volta effetti “da cataclisma”, sia da un punto di vista economico che legale.

Ma, guardando a questo scenario, afferma Krugman, sembra impossibile che la Germania possa davvero permettere che l’intero progetto si disintegri in questo modo.

Dunque, cosa aspettarsi? “Dico che siamo a una probabilità di 50/50…O i tedeschi saranno costretti ad accettare qualcosa che considerano inaccettabile, o dovranno accettare la rottura dell’euro, che considerano però anch’essa inaccettabile”. E dunque? I tedeschi “sono complicati…non sono così rigidi come si vede dall’esterno”.

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