Il miliardario di origine armena Kirk Kerkorian ci riprova a dispetto dei suoi 87 anni e punta deciso verso la General Motors con il suo braccio finanziario Tracinda, mettendo sul piatto 868 milioni di dollari. Dopo l’ avventura nella Chrysler, l’ ex pugile e pilota dellaRoyal Air Force nella II Guerra Mondiale annuncia un’ offertaper rilevare 28 milioni di azioni, al prezzo unitario di 31dollari, pari al 5% circa del capitale e quasi lo stesso quantitativo di titoli consegnati da GM nel 2000 alla Fiat,nell’ ambito della partnership strategica sciolta quest’ anno.
Tracinda detiene già il 3,89% (pari a 22 milioni di azioni)della casa di Detroit e, aD operazione conclusa, salirà a quota8,84%, collocandosi tra gli azionisti più rilevanti dellasocietà. In una nota, la holding che ha sede a Los Angelesi nforma di avere rotto gli indugi, dopo i rumor di mercato su unpossibile interesse per azioni GM, con l’ obiettivo di “fare chiarezza sui propri propositi”, orientati solo “al semplicescopo di investimento”. Il prezzo corrisposto rappresenta un consistente premiorispetto ai 27,77 dollari segnati ieri da General Motors inBorsa e, non a caso, alla riapertura delle contrattazioni leazioni hanno imboccato la via del rialzo, raggiungendo e poi superando ampiamente i 31 dollari fino a un massimo di 32,96 dollari, per poi stabilizzarsi a quota 32 dollari (+16%), tra volumi pari a 40 milioni di pezzi, quasi cinque volte quelli della vigilia.
Un’ ondata speculativa certo, ma il mercato si chiede qualisiano le reali intenzioni del finanziere del Nevada sullaGeneral Motors, che da parte sua oppone un secco ‘no comment’sull’ iniziativa. Il ricordo del ‘caso’ Chrysler è infatti ancora vivo: con unprimo investimento nel 1990, Kerkorian fa il suo ingresso nellasocietà e progressivamente sale fino a diventare il socio diriferimento con una quota del 14%.
Mentre è quasi pronto il lancio dell’ offerta d’ acquisto per il controllo della compagnia, si fa avanti la Daimler che nel 1998 riesce a celebrare le nozze, impugnate dal miliardario due anni dopo nel 2000. L’ uomo d’ affari denuncia una presunta condotta fraudolentadella società tedesca, ma appena l’ 8 aprile scorso, una cortedistrettuale del Delaware respinge tutte le sue richieste. Intenzionato a non mollare e a tentare un nuovo grado digiudizio, Kerkorian chiede un risarcimento fino a tre miliardi di dollari per le perdite subite nella fusione DaimlerChrysler:l’aggregazione, la principale accusa, era stata presentata comeun’ operazione ‘alla pari’ al solo scopo di evitare ilriconoscimento di un premio agli azionisti della compagniaautomobilistica statunitense.
C’é già chi scommette che il miliardario, che secondo leultime classifiche di Forbes ha un patrimonio di 8,9 miliardidi dollari, farà sentire tutto il suo peso già in occasionedell’ assemblea dei soci di GM, in calendario ai primi di giugnonel Delaware, paradiso fiscale dove hanno sede le grandi major astelle e strisce.
Per Kerkorian si tratta di una nuova giovinezza nella purlunga esperienza finanziaria che parte dagli inizi degli anni’60, per legarsi a doppio filo alle attivita’ immobiliari ealberghiere a Las Vegas e intrecciarsi ancora agli studios dellaMGM ceduti insieme alla United Artists nel 1986 a Ted Turner eriacquistati dopo meno di 80 giorni perché il fondatore dellaCnn non riesce a far fronte ai pesanti debiti. La MGM finisce negli anni ’90 al finanziere umbro GiancarloParretti e, come legata ad un elastico, torna indietro, a causadella bancarotta dello stesso Parretti, per essere riceduta nel1996.
E per finire, un divorzio miliardario nel 2002, conassegni record pagati a moglie, figli e anche al coniglio dicasa che da solo consuma alimenti per 436 dollari al mese.