(Teleborsa) – Il Julius Baer Northern Africa Fund, gestito da Swiss & Global Asset Management, celebra il suo terzo anniversario, come si legge in una nota. Lanciato a fine settembre 2007, è stato uno dei primi fondi a focalizzarsi sulle azioni nordafricane. La sostenuta performance relativa della regione nordafricana durante la recessione globale è un chiaro segnale che i fondamentali del continente sono notevolmente migliorati nel corso degli anni. Un tempo la performance dell’Africa era alimentata esclusivamente dai prezzi delle materie prime, che creavano cicli di forte espansione e di stasi senza una crescita organica sostenibile. Oggi la situazione è diversa. “Mentre il resto del mondo era colpito da una recessione globale, nel 2009 l’intero continente africano ha registrato una crescita del Pil del 2,5%. Nei prossimi cinque anni la crescita prevista per il PIL africano è compresa tra il 4% e il 7%, rispetto al 2% dei mercati sviluppati. Ciò delinea un considerevole potenziale per gli investitori”, sottolinea Andrzej Blachut, Responsabile Azionario Mercati Emergenti e Gestore del Julius Baer Northern Africa Fund. Se l’aumento dei prezzi delle materie prime ha indubbiamente rappresentato un importante catalizzatore per i mercati africani, la maggior parte della crescita del continente deriva tuttavia dalle modifiche strutturali che hanno spronato le più ampie economie domestiche. I settori tra cui il manifatturiero, le telecomunicazioni e il commercio al dettaglio hanno messo a segno forti progressi e hanno contribuito per due terzi alla crescita del PIL in Africa nell’ultimo decennio. I paesi settentrionali esercitano una notevole forza trainante per l’intero continente. Nel 2009, il PIL del Marocco e dell’Egitto è aumentato del 5% e quello della Tunisia del 3%. “Questi dati sono il risultato di lunghi anni di riforme economiche, processi di diversificazione e ingenti investimenti nelle infra-strutture”, spiega Blachut. Fattori strutturali come la forte domanda interna, alimentata da un crescente ceto medio, dai migliorati investimenti nelle infrastrutture e da un solido vantaggio sul fronte delle materie prime, hanno attirato un costante flusso di investimenti esteri nella regione, dando adito ad un trend duraturo. Il lancio del Julius Baer Northern Africa Fund, il 27 settembre 2007, è legato al tempestivo riconoscimento di questi fattori fondamentali. Negli ultimi tre anni il gestore del fondo ha regolarmente investito in imprese del Nordafrica che beneficiano della domanda in rapida espansione di servizi finanziari, infrastrutture e beni di consumo. Gli investimenti sono focalizzati sulle economie in rapida crescita di Marocco, Egitto, Tunisia e Nigeria, nonché di altri paesi a nord dell’equatore. “Oggi gestiamo una considerevole base patrimoniale e abbiamo dimostrato di essere capaci di navigare sia in acque calme che agitate. Questa esperienza e know how si riflettono nel profilo di rischio/rendimento del fondo, che è molto interessante, se confrontato con gli indici dei mercati emergenti”, afferma Tommaso Bonanata, co-gestore del JB Northern Africa Fund. Il fondo non investe nel Sudafrica per evitare di sbilanciare l’obiettivo verso quello che rappresenta il maggiore mercato africano. Ha accumulato un solido track record, con un rendimento del 38,82% in 2009 e del 19,51% da inizio anno. Dall’attivazione il fondo è cresciuto del 3,84% (al 30 settembre 2010).