(Teleborsa) – Il bilancio positivo annunciato ieri sera non si traduce in un inizio di contrattazioni col botto per JP Morgan. A circa mezz’ora dall’opening bell la compagnia mostra infatti al Nyse un calo dell’1,39% a 39,79 dollari. Il colosso finanziario ha chiuso il secondo trimestre con un utile netto in aumento del 76% e migliore delle attese grazie soprattutto alla riduzione degli accantonamenti per perdite su asset sofferenti. Si tratta del miglior dato dal terzo trimestre del 2007. Un po’ deludenti invece i ricavi, scesi del 2%. Qualche ombra è stata gettata dal chairman e CEO della compagnia Jamie Dimon, che si è detto cautamente ottimista circa il futuro, precisando tuttavia di non avere la certezza assoluta che il peggio sia passato per JP Morgan e l’intero settore finanziario.