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JP Morgan, AD perde le staffe durante la conference call

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Dall’amministratore delegato di JP Morgan ci si aspettava che dimostrasse serenità e orgoglio per i risultati nel complesso positivi del suo gruppo. Invece Jamie Dimon ha completamente perso le staffe durante la conference call successiva alla presentazione della trimestrale, prendendosela con media e politici senza risparmiare nessuno.

“C’è quasi da vergognarsi a essere americani e viaggiare in giro per il mondo”, ha detto sottolineando che “dai tempi dellla Grande Recessione, che ormai si è verificata otto anni fa, cresciamo al ritmo dell’1,5%-2% nonostante la stupidità dell’impasse politico, perché il settore aziendale americano è forte e resistente”. Se invece “venissero prese decisioni più intelligenti e se ci fossero meno fasi di stallo ci sarebbe una crescita molto più sostenuta”.

“Perché voi giornalisti non ne parlate ogni giorno è al di fuori della mia comprensione. E chi se ne importa del trading nel reddito fisso nelle ultime due settimane di giugno. Dico sul serio!”, ha aggiunto Dimon facendo riferimento alla delusione del mercato per le attività di trading deludenti delle banche che hanno riportato i conti fiscali sinora.

La banca guidata dal manager, che era stato preso in considerazione da Donald Trump per il posto di Segretario del Tesoro prima di preferirgli Steve Mnuchin, ha dato oggi il via alla stagione delle trimestrali. Gli utili di JP Morgan, così come quelli di altre due grosse banche di Wall Street, hanno fatto meglio delle attese degli analisti.

Ma Dimon sembrava più interessato al malfunzionamento cronico dell’amministrazione a Washington DC: “È quasi imbarazzante essere americano… e stare a sentire le ca**ate con cui dobbiamo avere a che fare”.

Le banche sono in modalità Sell oggi a Wall Street: malgrado gli utili di Citigroup, JP Morgan e Wells Fargo siano risultati tutti superiori alle previsioni, a preoccupare è la cattiva performance delle attività di trading del settore americano.

I titoli di JP Morgan, in calo dell’1,8% nella mattinata Usa, perdevano il 2% già nel preborsa e il comparto scambia in controtendenza rispetto al resto del mercato azionario. Gli indici principali americani sono leggermente positivi, favoriti dalla debolezza degli ultimi dati macro, che aumenta le chance che la Fed non acceleri il percorso di rialzo dei tassi di interesse.