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Iva sui rifiuti è illegittima, ma viene rimbalzato chi chiede rimborso

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Roma – Iva sui rifiuti ancora in alto mare, e non si intravedono soluzioni a breve. Stiamo parlando del tributo sulla Tia1 che la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo e, nonostante i tentativi tampone dell’Amministrazione, anche la Cassazione ha di recente sentenziato in linea con la Corte Costituzionale. Ma tutti i Comuni/gestori continuano a far pagare l’Iva, e chi fa domanda di rimborso sta per ora al palo.

Il metodo del legislatore e dei governanti e’ quello navigato e paludato da tempo e in molti ambiti: “tu -contribuente- paga, altrimenti ti mando Equitalia con tutte le conseguenze che sai, non importa che ci sono pesanti dubbi sulla liceita’ di quanto ti obbligo a pagare, tanto io sono la legge e so perfettamente che se tu ti vuoi rivalere, ti costa molto di piu’ che non pagare”. Questa si chiama arroganza del potere e, in materia e non solo, la si riscontra a diversi livelli, dal nazionale al comunale.

La soluzione lontana si evince dal fatto che il Governo per il momento non ha nessuna intenzione di occuparsene (“servono ulteriori approfondimenti” dice il sottosegretario all’Economia Vieri Ceriani rispondendo ad un’interrogazione dei deputati Alberto Fluvi e Marco Causi).

Nel frattempo l’emendamento dello stesso on. Fluvi, con cui il deputato Pd ribadiva che la Tia1 ha natura di corrispettivo e dunque l’Iva va pagata, emendamento che stava per essere presentato nel passaggio del dl fiscale (n.16/2012) alla Camera, e’ caduto nel vuoto. Fluvi, raggiunto dalla richiesta di un suo elettore che aveva appreso di questo emendamento leggendolo sul nostro web, aveva negato che l’emendamento esistesse ribadendo che lui aveva presentato solo un’interrogazione. L’emendamento invece c’era (pur se non ancora presentato), ma ora e’, per l’appunto, decaduto.

Il sottosegretario Ceriani, in risposta all’interrogazione, ha ricordato che dal prossimo 1 gennaio 2013 i Comuni potranno applicare il Tares, nuovo tributo comunale su rifiuti e servizi istituito dal decreto Salva-Italia. Ma i Comuni che hanno realizzato sistemi di misurazione della quantita’ di rifiuti conferiti, hanno la possibilita’ di applicare al posto del Tares “una tariffa avente natura corrispettiva e come tale soggetta ad Iva”.

Cosa vuol dire tutto questo? “Chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato.. scurdammoce ‘o passato…”. Cioe’ facciamo passare tempo si’ che i Comuni si attrezzino per la riscossione con Iva legittima. Non facciamo nulla per l’oggi e il trascorso, tanto sono pochi coloro che chiedendo il rimborso con raccomandata A/R bloccano la prescrizione. E quei pochi che giustamente si rivolgono alle singole aziende comunali dei rifiuti, si vedono rifiutare il rimborso, anche perche’ le aziende non sanno come rimborsare un’Iva che hanno gia’ versato all’Erario e quest’ultimo non risponde alle loro richieste di chiarimenti e norme.

I non-rimborsati difficilmente vanno giudizialmente avanti visto che i costi sarebbero maggiori dell’eventuale accoglimento delle loro richieste. Cosi’ e’ l’Italia, anche quella del governo di Mario Monti. E’ evidente che noi consigliamo comunque di pretendere il dovuto con raccomandata A/R al proprio gestore dei rifiuti, si’ da bloccare la prescrizione del diritto al rimborso. Qui il modulo per il rimborso e le informazioni su tutta la vicenda.

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