*Co-Chairman di Sotheby’s Italia. Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.
(WSI) – La stampa finanziaria, alcuni
collezionisti e operatori
hanno vissuto con particolare trepidazione –
molte erano le voci negative – questa settimana di
aste di Arte Contemporanea e Moderna di Londra,
che ha fornito invece risultati di straordinaria
vivacità segnando una lunga sequenza di world
record. Un’altra considerazione
fondamentale sullo stato
di salute del mercato dell’arte
contemporanea oggi è
che – davvero per la prima volta
nella storia dello stesso –
il mercato si presenta globale.
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Basta leggere la top ten
delle aste in questione: l’opera
di Yue Minjun Execution
del 1995, che fa riferimento
ai tragici fatti di Tienanmen, ha registrato il world
record per un’opera d’arte contemporanea cinese
raggiungendo i 2.932.500 di sterline
(4.208.600 euro) e il Garden of Earthly Delights
III, 2003, dell’indiano Raqib Shaw ha spuntato i
2.708.500 di sterline (3.885.000 euro) stabilendo
il world record per un’opera d’arte indiana all’asta.
Si tratta di un dipinto
di grandi dimensioni,
conteso da cinque collezionisti, recentemente
ospitato dal Moma di New York.
Anche l’Arte Italiana in questa nona edizione
londinese ha rappresentato un grande successo
con una percentuale di venduto del 94,8% e una
cifra straordinaria realizzata: oltre 21.800.000
euro per circa 50 lotti. L’edizione dell’anno precedente
si era fermata a 16.500.000 euro. La gara si
è accesa non soltanto per Morandi, Manzoni, Fontana
e De Chirico, ma anche per gli artisti dell’Arte
Povera, ricordo il record per Boetti e Pistoletto e
la considerevole cifra di 120.500 sterline (172.930
euro) realizzata da Anselmo.
Da questa vendita
londinese dedicata all’Arte Italiana oltre alle importanti
cifre d’aggiudicazione si evince una crescita,
una maggiore competenza e maturità negli acquisti
da parte dei collezionisti internazionali.
Le tre giornate d’asta di Londra hanno totalizzato
complessivamente il doppio dell’anno precedente
con 66,250 milioni di sterline e una diversificazione
geografica dei compratori così distribuita:
38% Europa, 22% UK, 17% Usa, Middle East 6%
Asia e altri 11%.
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