Italia, quarto mese calo produzione, Pil trim4 scenderà
di Alessandra Farina MILANO (Reuters) – Quarto mese con il segno meno per la produzione industriale italiana, che a dicembre ha registrato una contrazione dello 0,5% su base mensile e del 6,5% su base annua. Il pesante calo sorprende gli analisti che, in base alla mediana delle stime raccolte da Reuters, si attendevano una crescita congiunturale dello 0,5% e di una frenata tendenziale del 3,1%. Ne risente anche il dato annuo destagionalizzato della produzione che chiude a -0,2% contro il +2,6% dell’anno precedente. E ne soffrono le attese per il Pil del quarto trimestre, previsto, su trimestre, con il segno negativo.
“Siamo un po’ sorpresi da questo dato, si pensava che novembre potesse essere stato distorto ma non che lo sarebbe stato anche dicembre. [Le cifre Istat] disegnano un quadro negativo, in particolare per il calo di oltre 2 punti percentuali su un trimestre che rappresenta una dimensione importante”, dice Luigi Speranza di Bnp. Nel quarto trimestre il calo, su base destagionalizzata, è stato del 2,2% dopo il +0,4% del trimestre precedente. Sulla stessa linea Chiara Corsa di Unicredit Hvb: “Pensavamo che il rimbalzo si sarebbe verificato dopo il numero molto negativo di novembre, che era stato condizionato da effetti di calendario sfavorevoli. Invece anche su dicembre hanno pesato alcuni fattori negativi di calendario, come le festività natalizie e lo sciopero dei tir”.
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A incidere negativamente sono stati anche fattori ‘core’, come l’indebolimento delle esportazioni e della domanda interna. Lo sottolinea Valentina Ferraris di Ref. “I consumi elettrici su cui basiamo le stime di produzione industriale sembravano ritornati alla normalità già il week-end successivo allo sciopero (dei tir). Se questo non è stato sufficiente, vuol dire che dietro c’è dell’altro” spiega, facendo riferimento a export e domanda interna.
PIL TRIM4 VISTO IN CALO, PEGGIORANO PROSPETTIVE 2008 Per gli economisti di Unicredit è in atto “un trend di deterioramento, che – dice Corsa – non sorprende viste le survey del settore manifatturiero”. Per Intesa Sanpaolo, “l’industria ormai è in recessione, il punto è se essa possa trasmettersi al resto dell’economia”. Di pari passo con il calo della produzione industriale, infatti, si indeboliscono le prospettive del Pil nel quarto trimestre 2007, atteso il 29 febbraio. Alla luce dei dati di oggi Unicredit rivede le sue stime del Pil a -0,2% da -0,1% su trimestre, segnalando anche “rischi di downside per questa previsione”. Stessa mossa per Bnp, che precisa come “esistono rischi al ribasso per la nostra stima di -0,1% sul Pil del quarto trimestre”. Quello che è certo è che il 2008 non parte con i migliori auspici e l’eredità statistica per l’anno in corso è negativa. Intesa si attende infatti che “la fase di debolezza dell’attività economica possa proseguire anche nel primo trimestre del 2008” e quanto al Pil segnala che “probabilmente quest’anno scenderà al di sotto dell’1%”.
ITALIA SOFFRE PIU’ DI FRANCIA, GERMANIA Allargando il confronto alla zona euro, poi, appare evidente che l’Italia vive una situazione peggiore rispetto a quella delle altre due maggiori economie del Vecchio Continente. “Nel 2008 i rischi sono di una decelerazione più significativa in Italia che negli altri Paesi d’Europa”, dice Vladimir Pillonca di Morgan Stanley. “Ci aspettiamo una crescita molto lenta per la prima parte del 2008. Ma se dovesse esserci una recessione, l’Italia sarà il primo Paese a entrarci”. La Francia, infatti, ha annunciato oggi un miglioramento mensile della produzione industriale di dicembre dello 0,7%, oltre le aspettative degli analisti, mentre la Germania venerdì scorso ha archiviato un dato in crescita dello 0,8%, anche se inferiore alle previsioni.