Il piano dell’Italia contro la crisi vale 80 miliardi di euro e sarà attuato con una serie di misure tra cui l’atteso intervento di sostegno alle imprese e famiglie che sarà varato con un decreto. Lo ha detto il ministro dell’Economia Giulio Tremonti nella conferenza stampa al termine del G20 di Washington. “I numeri europei sono stati definiti il 5 novembre dall’Eurogruppo e oggi finalmente tutti insieme, e anche questo è un aspetto storico del vertice, si è deciso da oggi in poi di pianificare gli interventi. La cifra italiana cumulata è 80 miliardi”, ha detto Tremonti. Per l’intervento sul credito alle imprese “previsto nei prossimi giorni, pensiamo a un decreto”, ha detto Tremonti sottolineando che l’impatto dell’intera misura anti crisi sul deficit sarà limitato.
“Stiamo lavorando, dobbiamo sincronizzare i nostri tempi non solo con il G20, ma con il Parlamento. Pensiamo a un decreto, il presidente ha già detto nei prossimi giorni”, ha detto Tremonti. “Abbiamo molto apprezzato come il parlamento ha votato la Finanziaria senza la fiducia e su molte norme con il voto a favore anche dell’opposizione”, ha poi aggiunto il ministro, con l’implicito auspicio di avere uguale collaborazione bipartisan sul piano anticrisi. Poco prima il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, aveva usato toni diversi difendendo la tempistica del provvedimento annunciato oggi. “Dobbiamo dire con fermezza che non siamo in ritardo, come affermano i signori della sinistra. La prova è che siamo qui a sincronizzare gli interventi su scala globale e abbiamo constatato che finora nessuno ha fatto niente”, ha detto. “In ogni caso in sintonia con il G20 e in parallelo con l’Europa stiamo preparando un piano articolato ed equilibrato che dovrebbe portare nei prossimi anni a una politica di ampliamento della domanda di diverse decine di miliardi di euro”, ha detto Berlusconi lasciando al ministro il compito di illustrare il provvedimento.
DA CIPE 16 MILIARDI, 40 DA FONDI UE, 10 DA AUTOSTRADE
Nel complesso la cifra messa in campo arriva dunque a 80 miliardi. “Quasi 5 punti di Pil”, ha sottolineato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. “Il Cipe del 21 novembre avvierà la nostra strategia di contrasto alla crisi. Il piano dell’Italia contro la crisi. Saranno mobilitati 16 miliardi (12 per infrastrutture e 4 da project financing)”, ha elencato il ministro. “Subito dopo il Cipe pianificherà l’utilizzo di fondi Ue che proiettano su tre anni una cifra stimabile in 40 miliardi per ambiente e ricerca e sviluppo. Pensiamo di ristrutturare le tariffe autostradali in modo da modificare in meglio il sistema che c’è stato finora per cui aumentavano le tariffe anche se non si facevano gli investimenti. E poi magari le aziende facevano i dividendi”, ha proseguito Tremonti. “Stimiamo che con questo accordo con le compagnie autostradali si mobilitino almeno 10 miliardi di euro, ma pensiamo di più”. Tra gli altri interventi che formano il piano complessivo Tremonti ha citato “interventi per la fiscalità delle imprese”, come la possibilità di pagare l’Iva per cassa. “Saranno prorogati dal primo gennaio 2009 i premi di produttività per fare dell’Italia un sistema più competitivo e una somma non piccola che non abbiamo ancora definito andrà alle famiglie in una logica di una riduzione della tensione che c’è in questa fase”.
NESSUN IMPATTO SU DEBITO, DEFICIT COPERTO CON OK UE
“Il tutto somma una cifra che noi riteniamo in linea con l’Europa, compatibile con il nostro debito pubblico per come è articolata e per come impatta sul deficit, il tutto ci porta a un piano anti crisi italiano assolutamente in linea a quelli che stanno mettendo in piedi in Europa”, ha detto Tremonti. “Non c’è un Paese europeo che abbia fatto interventi se non per le banche – ma è un altro discorso – noi non abbiamo avuto bisogno di interventi sul capitale delle banche e altri interventi non sono stati fatti”. L’intervento avrà effetto sul debito lordo ma non sul netto, mentre l’impatto sul deficit sarà limitato. “Le obbligazioni per le imprese aumentano il debito lordo, ma non quello netto perchè sono baciate. E su altre voci che non sono così significative avremo da fare delle coperture, ma una cosa positiva della Commissione europea è che ammette la tecnica della copertura one off, se la spesa è one off la copertura è one off”, ha spiegato Tremonti. Il ministro ha chiarito che l’impatto sul deficit sarà comunque limitato a solo una parte dei fondi messi in campo. “Una parte dei fondi sono già nei tendenziali, una parte sono privati e per la parte restante di quella spesa la copertura sarà one off”, ha detto Tremonti. Di questo si sta parlando in Europa, “è una delle discussioni che stiamo facendo, tutti i Paesi. Noi comunque non andiamo sopra il 3% (del rapporto deficit/Pil) ma ci ammettono a fronte di una spesa certamente one one off anche una copertura one off che passa fuori dal 3%”.
DECRETO BANCHE PER GARANTIRE PIU’ CREDITO A IMPRESE
Quanto al pacchetto che tramite le banche servirà a rivitalizzare i canali di credito a imprese e famiglie, Tremonti ha confermato tempi brevi e ha parlato dello strumento del decreto. “Stiamo finalizzando la procedura per riaprire il canale di finanziamento alle imprese. Dobbiamo fare un provvedimento per evitare la riduzione e la restrizione del credito. Non è per le banche è per le imprese”, ha detto. “Stiamo definendo i tempi tecnici e immaginiamo che ci sia un impegno da parte del sistema bancario non solo a mantenere ma ad ampliare il canale di finanziamento alle imprese. Il presidente Berlusconi ha parlato con il presidente dell’Abi che prefigura un crescente impegno su questo comparto”. Poi Tremonti ha detto che accanto a questi strumenti ci saranno “fidi e confidi e un sistema di garanzie che stiamo studiando”.