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Italia più vicina alla Grecia. Speculazione scatenata. Crollo bond e azioni: -10% in 5 giorni

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Milano – Niente da fare. Chi sperava che le cose oggi sarebbero cambiate grazie all’apporto della Consob si è sbagliato di grosso. Anzi, non solo non sono cambiate, ma sono addirittura peggiorate, perchè Piazza Affari, con il suo indice Ftse Mib, è arrivata a perdere più del 4% durante il pomeriggio, per poi chiudere in flessione di quasi il 4%.

Da segnalare che nelle ultime ore alcuni titoli bancari, come Unicredit e Intesa SanPaolo, sono stati sospesi per eccesso di ribasso, dopo aver perso fino al 10% circa del loro valore. La Borsa di Milano ha ‘perso’ nella seduta di oggi 15,8 miliardi di capitalizzazione.

Sono aumentate in modo insistente le vendite sia sul mercato azionario che sui titoli di stato italiani, dopo il tonfo del 3,5% registrato lo scorso venerdì dal Ftse Mib; sempre venerdì l’indice di riferimento dei bancari Ftse Italia All-Share Bank Index è crollato fino al 4,5%, scivolando al minimo in tre anni, con Unicredit (che in totale la scorsa settimana ha lasciato sul terreno il 20%) che ha perso venerdì fino al 8%, testando il livello più basso dall’aprile del 2009.

Ma all’inizio della nuova ottava, quel venerdì nero si è ripetuto, anzi, il quadro ha portato a pensare sempre di più al peggio, visto che l’indice Ftse è arrivato a perdere più del 4%, dunque molto di più dello scorso venerdì. L’impressione è che siamo punto e a capo e la realtà è che il mercato continua a sfiduciare l’Italia.

L’indice Ftse Mib perde verso le 17.25 ora italiana il 3,78% circa e continua a dirigersi verso quota 18.000 punti. La misura comunicata ieri dalla Consob alla fine non sortisce effetti: la Commissione ha deciso che, a partire da oggi, gli investitori che detengano posizioni ribassiste rilevanti sui titoli azionari negoziati sui mercati regolamentati italiani sono tenuti a darne comunicazione alla Commissione.

Da segnalare comunque che la Consob non ha imposto un divieto stretto alle vendite allo scoperto, ma ha solo imposto nuove norme di trasparenza. Inoltre, dagli Usa è arrivato tra l’altro un giudizio molto negativo anche sull’operato della Consob. Critiche sulla manovra tardiva della Consob sono arrivate anche dall’Italia: c’è chi parla di un intervento tardivo, chi invece afferma che proprio l’introduzione di queste regole farà crollare ancora di più le banche.

E un altro esperto intervistato da Class Cnbc, Marco Capurro di Banca Carige SGR, afferma che, nonostante le misure della Consob, “la situazione delle banche in Italia rimane sempre la stessa. Certo, in un’ottica di investimento se si guarda alle valutazioni dell’indice queste non sono così tremende, ma per il risparmiatore privato posizionarsi sui titoli rappresenta un rischio altissimo, se ci considera anche l’elevata volatilità. Noi siamo stati venditori e abbiamo sull’azionario una view neutral che va verso il negative”.

La situazione italiana peggiora a questo punto di giorno in giorno. Il paese è nel mirino della speculazione e, intervistato da Reuters, un funzionario senior della Bce ha sottolineato. “Non possiamo andare avanti così per molti altri giorni e rischiare che si ripetano le sedute di venerdì. Siamo molto preoccupati per l’Italia”. Ed è effetto Italia ovunque: anche nell’altra sponda dell’Atlantico si guarda ai conti di Roma, come dimostra l’andamento della stessa Wall Street. Dopo Grecia, Portogallo e Irlanda, tocca così all’Italia? Stando al movimento dei rendimenti sul decennale, secondo un analista basterebbero meno di due punti percentuali per mettere l’Italia nelle condizioni di far ricorso a un bailout.

Il motivo della sfiducia e del crollo della borsa è sempre lo stesso: tutto parte dal mercato dei titoli di stato italiani, che soffrono l’elevato debito del paese e l’incertezza che circonda la manovra finanziaria adottata dal governo. In mattinata lo spread BTP/Bund ha toccato un nuovo massimo a 302 punti. La forte tensione sui mercati dei titoli di stato ha portato di fatto i rendimenti del decennale a balzare fino al 5,7%, al nuovo record assoluto di 11 anni, cioe’ dall’introduzione dell’euro nel 1999. E il prezzo dei CDS, (credit default swap) a 5 anni relativi al debito sovrano dell’Italia non ferma la sua corsa, e tocca anch’esso il nuovo massimo assoluto.

I motivi di questi continui attacchi all’Italia vanno individuati per l’appunto in diversi fattori: prima cosa che i mercati stanno scontando è la debolezza del governo, gli scontri continui tra ministri economici, e soprattutto (e’ almeno questa la visione da Londra) l’arresto di Marco Milanese, il piu’ stretto collaboratore del ministro dell’Economia Giulio Tremonti, per corruzione e associazione a delinquere. Un fatto molto preoccupante, intollerabile per la comunità dei grandi investitori esteri. Per non parlare poi del rapporto Tremonti-Berlusconi, che non appare dei più idilliaci in questo momento, tanto che sono anche circolate voci sulle dimissioni del ministro del Tesoro.

Intanto arriva anche la conferma secondo cui gli hedge funds americani starebbero scommettendo al ribasso contro i bond italiani. La notizia e’ del Financial Times, che nell’edizione online scrive: “I fondi speculativi di New York stanno piazzando massicci ordini scommettendo sul calo dei titoli di stato emessi dal governo italiano, shortando direttamente i bond della terza maggiore economia dell’eurozona”.

Milano è tornata così a riconquistare la maglia nera. Tra gli altri listini europei, Madrid ha ceduto il 3,08%, Parigi è scesa del 2,77%, Francoforte ha fatto -2,51% e Londra ha perso l’1,36%.

Da segnalare oggi l’incontro straordinario dell’Unione europea, per discutere sugli aiuti alla Grecia e anche del caso Italia, anche se le informazioni a tal proposito sono molto contrastate. Intanto si mette all’opera la cancelliera tedesca Angela Merkel, che chiama il premier Berlusconi invitando il governo a mandare con urgenza chiari segnali.

Il quadro azionario globale è in generale negativo: i listini asiatici hanno chiuso in calo, e per l’appunto Wall Street non se la sta passando neanche bene, dopo il dato “inaccettabile” del rapporto sull’occupazione.

Sul fronte valutario l’euro continua a perdere terreno, scontando i timori sul rischio italiano e in generale sul futuro dei Piigs. Il rapporto eur/usd scende così sotto quota $1,42 e anche quota $1,41 e $1,40 fino a scivolare al momento a $1,3985, ai minimi delle ultime sei settimane. La moneta unica scivola anche a 112,9615 nei confronti dello yen. Forte e deciso, poi, il crollo verticale dell’euro nei confronti del franco svizzero.

Tornando a Piazza Affari, ad alimentare di nuovo le tensioni sono i finanziari, che in mattinata avevano segnalato, in alcuni casi, un lieve tentativo di recupero, e che ora tornano invece a perdere terreno. Unicredit è stata sospesa per eccesso di ribasso dopo aver perso il 10% circa, per poi essere riammessa alle contrattazioni. Il titolo ha chiuso la sessione in calo di oltre 7 punti percentuali. Stessa chiusura per Intesa SanPaolo, anch’essa sospesa per eccesso di ribasso dopo un -10%. Da segnalare che Unicredit aveva ceduto il 20% la scorsa settimana; male anche BPM (-6,39%), Mediolanum (-6,28%), Mediobanca -4,05%.

Azimut Holding ha perso il 7,60%, Mps ha ceduto il 4,23% e Banco Popolare -3,66%. Ma oggi hanno fatto male anche gli industriali, con Fiat arretrata più del 5% e Fiat Industrial che è scesa alla fine dell’1,68%. Unico titolo positiv Fonsai con un +1,84%, (che la scorsa settimana aveva perso il 26%).

L’OPINIONE DEGLI ANALISTI STRANIERI.

Nel caso specifico dei bancari, dice la sua Hank Calenti, responsabile della società di ricerca sul credito presso Société Générale. “Il vero problema è se davvero le banche italiane abbiano raccolto una quantità sufficiente di capitale nel corso degli ultimi anni, a fronte di altre banche che sono state molto più attive sul mercato e pronte alla ricapitalizzazione”. Il dubbio è più che lecito, perchè all’orizzonte ci sono, imminenti, i risultati degli stress test delle banche europee.

Cosa dice il Wall Street Journal. Nel suo commento sui mercati, un trader di Londra che opta per l’anonimato e che lavora presso una banca di investimenti afferma “Gli investitori sono stati fermati dall’Italia. Stiamo assistendo a vendite sia dal fronte domestico che dagli investitori stranieri, come le compagnie assicurative”. Un altro analista, Orlando Green, strategist della divisione di reddito fisso presso Credit Agricole afferma sempre al Wall Street Journal. “Esiste molta incertezza e il rischio contagio è estremamente elevato. In qualche modo i funzionari europei dovranno tentare di prendere in mano la situazione del debito sovrano nella regione”.

Cosa dice Bloomberg. Niels From, responsabile degli analisti presso Nordea Bank AB a Copenhagen, si esprime in questo modo. “Sia l’Italia che la Spagna stanno apparendo più vulnerabili. La paura è che questa situazione continuerà, con il mercato che inizierà a focalizzarsi sulle nazioni dell’area euro più grandi”.