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ITALIA NON BOCCIATA DA S&P, E’ UNA BUONA NOTIZIA

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Standard and Poor’s ha confermato il rating sovrano dell’Italia al livello A+/A-1+ con outlook stabile. Cio’ tronca sul nascere le preoccupazioni che si erano diffuse in mattinata, con le notizie relative ai possibili downgrade di debiti sovrani dei paesi periferici dell’area Euro.

“L’agenzia di rating S&P’s ha messo in credit watch negativo il rating a lungo termine del debito spagnolo (attualmente AAA) a causa delle significative sfide economiche che il paese dovrà sopportare quest’anno, in particolare il collasso del mercato immobiliare domestico”, scrive MPS Capital Services nel suo commento quotidiano sui mercati per Wall Street Italia. “Il rating potrebbe essere ridotto a breve, ha avvertito l’agenzia di rating. Venerdì erano stati messi sotto osservazione anche i rating di Grecia ed Irlanda. Sul tratto decennale lo spread Germania-Spagna si è allargato a 98pb, livello massimo dal 1997. In aumento anche lo spread Italia-Germania a 144pb”, secondo MPS Capital Services.

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E’ probabile che l’attenzione degli operatori nelle prossime settimane si focalizzi sugli altri paesi periferici dell’area Euro, tra i quali l’Italia ed il Portogallo, che potrebbero rischiare lo stesso avvertimento. Nel frattempo ieri l’Italia ha collocato un totale di 13Mld€ di Bot (a 3 e 12 mesi) che hanno ottenuto una buona domanda da parte degli operatori, spingendo il rendimento sul titolo annuale all’1,86% lordo, nuovo minimo storico.

Oggi è attesa l’emissione di un nuovo titolo 10 anni belga e di titoli fino a 12 mesi della Grecia. Domani è in programma l’emissione fino a 7Mld€ della riapertura del 2 anni tedesco.

L’economia italiana è più equilibrata di quelle di Grecia, Spagna e Portogallo e meno esposta agli effetti del deleveraging delle famiglie. Lo dicono due alti funzionari dell’agenzia di rating S&P, in una conference call dopo la pubblicazione dei risultati di un’analisi su molti emittenti sovrani tra cui l’Italia, il cui rating a lungo termine A+ è stato confermato, insieme all’outlook stabile. “Nell’economia italiana non si osservano certamente quegli squilibri che abbiamo visto invece in Spagna, Portogallo e Grecia” dice Frank Gill, analista di Moody’s.

A fronte della conferma del merito di credito e outlook per l’Italia, l’agenzia ha messo in creditwatch negativo i rating di Spagna (AAA), Portogallo (AA-) e Grecia (A), mentre per l’Irlanda (AAA) è scattato l’outlook negativo. “Il deficit di partite correnti [italiano] rimane intorno al 2% del Pil e le famiglie non sono così indebitate come in Spagna e Portogallo e quindi il deleveraging non dovrebbe avere un impatto sull’economia così forte come in quei paesi di cui abbiamo modificato i profili di rating”, ha detto Gill.

Per l’Italia rimangono, comunque, i problemi di sempre: la scarsa competitività, un potenziale di crescita molto basso e un debito pubblico tra i più ampi della zona euro. L’analista David Beers liquida poi con una risposta secca l’idea che un allargamento dello spread tra il rendimento dei Btp e dei Bund tedeschi minacci la permanenza di Roma nell’euro: “Non assegnamo assolutamente una probabilità elevata a questa ipotesi”, dice.