Economia

Italia, tasse: nel 2018 una stangata da 11 miliardi

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ROMA (WSI) – Una stangata da 11 miliardi di euro è in arrivo per i contribuenti nel 2018. A sostenerlo Unimpresa che attacca il governo Gentiloni e il suo DEF, il Documento di Economia e Finanza, approvato ad aprile e che arriverà sul tavolo del Consiglio dei ministri, in vista della messa a punto della legge di bilancio.

Secondo Unimpresa aumenteranno di 11 miliardi le entrate nel 2018 e la spesa pubblica salirà di quasi 10 miliardi per un salasso in termini di tasse che peserà su famiglie e imprese. Il Def è il principale strumento di pianificazione economico finanziaria a medio termine, con il quale si fissano vincoli di bilancio inviolabili.

“L’anno prossimo il totale delle entrate nelle casse dello Stato sfiorerà quota 800 miliardi, in salita del’1,41% rispetto al 2017. Mentre dalle finanze pubbliche usciranno 839 miliardi, con un incremento dell’1,19%. Sul fronte delle imposte, si registrerà un aumento di 3,2 miliardi (+0,66%) dovuto a una salita del prelievo indiretto (Iva, in particolare) di 4,9 miliardi (+2,04%), a una crescita di 600 milioni di quello indiretto (+0,24%) e a una riduzione di 2,2 miliardi di altri balzelli (-44,10%)”.

Il salasso, dice Unimpresa, interesserà anche il mondo del lavoro. Nel 2018 infatti  saranno destinati a salire anche i versamenti allo Stato per contributi sociali e previdenziali.

“L’incremento, che produce effetti sul costo del lavoro per le imprese, sarà di oltre 3 miliardi”.

Da qui il duro attacco del vicepresidente Claudio Pucci al governo Gentiloni.

“Le imprese avrebbero bisogno di pagare meno tasse e invece ne pagheranno sempre di più. Ci sarebbe bisogno di una revisione della spesa pubblica e invece aumenteranno gli sprechi. Servirebbe uno Stato snello che spende solo per le grandi opere e riduce le entrate al minimo indispensabile. Il Def ci dice che il governo va nella direzione opposta: tassa e spende inutilmente. È il governo tassa e spendi, i numeri dicono sempre la verità e smascherano le prese in giro, delle quali siamo ormai stufi”.