Roma – L’economia di internet in Italia ha raggiunto, nel 2010, un valore di circa 31,6 miliardi di euro, pari al 2,0% del Pil, valore che nel 2009 era pari a 28,8 miliardi di euro, ovvero 1,9% del Pil. Questo dato sara’ piu’ che raddoppiato entro il 2015. Nel resto d’Europa la situazione e’ ancora piu’ marcata. In Gran Bretagna ad esempio l’economia di internet vale 7,2% del Pil, mentre in Francia raggiungera’ nel 2015 il 5,5%.
Questi i dati al centro del convegno, organizzato da Osservatorio TuttiMedia e Media Duemila, sul massmediologo Marshall McLuhan, di cui ricorre il centenario dalla nascita, che negli anni ’60 aveva gia’ previsto la rivoluzione digitale dei nostri tempi, in corso al centro congressi del dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale della Sapienza, a Roma.
”Le potenzialita’ della Rete sono infinite – ha spiegato il sociologo Derrick de Kerckhove, direttore scientifico di Media Duemila – e la trasparenza, con la massima circolazione possibile delle informazioni, deve esserne una caratteristica essenziale. Dopo l’era del petrolio il futuro dell’economia si basera’ sulla velocita’ di Internet ed e’ per questo che i governi si mobilitano, per trovare un accordo globale”. ‘
‘E’ necessario – sottolinea ancora de Kerckhove – che una volta decise le regole fondamentali, una sorta di carta di navigazione e di accesso alla Rete, si organizzi un consorzio internazionale che nei fatti gia’ esiste, ma che deve avere pero’ un riconoscimento formale affinche’ il mondo interconnesso diventi un capitolo fondamentale della politica dei governi locali”.